Studente aggredisce e picchia docente con calci e pugni: la folle aggressione a scuola. Porta dingresso rotta e 20 giorni di prognosi per linsegnante

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Un episodio sconvolgente in un istituto scolastico in provincia di Caserta. Un studente ha brutalmente aggredito un docente.

Secondo quanto segnala Il Mattino, i fatti si sono verificati quando lo studente e il docente si sono incrociati in corridoio. Lo studente ha scatenato una violenza inaudita, colpendo il docente con calci e schiaffi, al punto di rompere una porta d’ingresso di un’aula, contro cui ha “inchiodato” il professore. Il docente è stato in seguito soccorso e trasportato in ospedale dove è stato curato e medicato. Le ferite subite lo costringeranno a un periodo di convalescenza di oltre 20 giorni.

La dirigente scolastica, pur condannando la violenza, ha invitato alla cautela nell’esprimere giudizi, sottolineando che la scuola adotterà seri provvedimenti. Quanto accaduto mette in evidenza, ancora una volta, la pressione continua sotto cui si trovano i docenti, spesso in prima linea nel tentativo di instaurare un cambiamento culturale positivo.

Il docente è un pubblico ufficiale: insultarlo o picchiarlo è un reato

Le cronache dei giornali, purtroppo, sono pieni di articoli con genitori o studenti che attaccano il corpo docente. I professori, però, sono riconosciuti come pubblici ufficiali, e questa qualifica ha delle implicazioni precise, soprattutto in caso di comportamenti offensivi o denigratori nei loro confronti.

Il Codice Penale Italiano, all’art. 357, definisce il pubblico ufficiale come colui che esercita una “pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa”. Questa definizione si estende ai docenti nel momento in cui sono impegnati nell’esercizio delle loro funzioni all’interno degli istituti scolastici. La legge distingue tra pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio, attribuendo ai primi poteri decisionali, di certificazione e attestazione di coazione.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15367/2014, ha ribadito la qualifica di pubblico ufficiale per l’insegnante, estendendo tale riconoscimento non solo alla tenuta delle lezioni, ma anche a tutte le attività connesse. Questo include, ad esempio, gli incontri con i genitori degli allievi.

L’oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 358 del codice penale, si configura quando un individuo offende l’onore e il prestigio di un pubblico ufficiale in presenza di almeno due persone. L’offesa può riguardare sia la dimensione personale sia quella funzionale e sociale del pubblico ufficiale. La legge intende così tutelare non solo la reputazione del singolo, ma quella dell’intera amministrazione pubblica e dello Stato.

Pene più dure per genitori e alunni che aggrediscono un insegnante

Ai primi di ottobre, la Camera ha approvato una proposta di legge che rende più severe le pene per i genitori che aggrediscono un insegnante a scuola, e anche per gli alunni dai 14 anni in su.

La pena massima, che attualmente è di cinque anni in caso di aggressione e di tre anni in caso di offese (dato che gli insegnanti sono considerati pubblici ufficiali) aumenterebbe fino alla metà se riguarda un membro del personale scolastico: non solo insegnanti, ma anche dirigenti scolastici e personale Ata.

Si parlerebbe quindi di sette anni e mezzo di carcere per un’aggressione, quattro anni e mezzo per oltraggio. In generale, tutti i reati violenti o di minaccia sarebbero aggravati quando rivolti al personale scolastico. Anche se a commetterli è uno studente minorenne, purché abbia più di 14 anni

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