La questione dell’uso dei telefoni cellulari nelle aule scolastiche è sempre più spinosa. Rossano Sasso, deputato della Lega, ha espresso la sua opinione su un caso che ha scatenato un intenso dibattito.
“Uno studente sa che se usa il telefono durante la prova scritta degli esami di maturità e viene scoperto rischia la bocciatura,” afferma Sasso. L’azione può sembrare severa, ma il politico approva senza riserve: “I suoi docenti hanno fatto bene! Almeno in questo caso la scuola è tornata a essere autorevole e con esami veri.”
Secondo Sasso, la bocciatura invia un messaggio chiaro al resto della comunità scolastica: non ci possono essere “scorciatoie” quando si tratta di integrità accademica. Sarebbe stato un errore transigere con lo studente, e Sasso elogia la scuola per aver preso una decisione tanto coraggiosa.
Sasso contrasta l’approccio della scuola con un recente caso a Rovigo, dove studenti che avevano attaccato una professoressa con una pistola ad aria compressa, filmando e diffondendo l’incidente online, sono stati premiati con un 9 in condotta. Un tale comportamento, afferma, è esattamente l’opposto di quello che dovrebbe essere promosso nelle scuole.
“La strada è lunga e difficile, ma la scuola deve tornare ad essere autorevole, deve tornare ad essere agenzia educativa oltre che luogo di formazione e apprendimento,” afferma Sasso, chiudendo con un appello per scuole che siano responsabili non solo dell’educazione accademica, ma anche del comportamento degli studenti. Le scuole, sostiene, non dovrebbero mai diventare “parcheggi” dove tutto è permesso.
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