Studente bocciato, i genitori vanno a scuola e sgridano i docenti: necessario lintervento della Polizia

Studente bocciato, i genitori vanno a scuola e sgridano i docenti: necessario lintervento della Polizia

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Aula scolastica

Questi sono giorni di scrutini, pagelle e bilanci da fine anno scolastico. In un liceo di Pisa, in Toscana, come riporta La Nazione, una bocciatura non è andata giù ai due genitori di un alunno, che hanno pensato bene di affrontare in prima persona i primi docenti che sono loro capitati a tiro, in quel momento presenti nell’edificio.

I due si sono recati a scuola e hanno iniziato a inveire contro gli insegnanti, con parole volgari e urla. L’aggressione verbale si è conclusa solo dopo l’intervento delle forze dell’ordine, accorse tempestivamente all’istituto. Gli agenti della polizia di Stato hanno riportato la calma e informato le parti dei diritti eventuali di legge.

Patto educativo rotto tra scuola e famiglia

Si tratta dell’ennesimo caso di violenza da parte di genitori nei confronti di docenti, che spesso sfocia anche in aggressioni fisiche. Ieri abbiamo parlato del rapporto tra famiglie e scuola attingendo dalle parole dello psicoanalista Massimo Recalcati, che ha parlato della rottura del patto educativo.

Ecco le parole di quest’ultimo: “Lo stato di salute della scuola riflette la condizione comatosa dello stato educativo in generale. La rottura del patto educazionale nella scuola è un fatto evidente. Come diceva Freud, nella figura dei maestri, degli insegnanti, dei professori, i figli proiettano le figure primarie genitoriali, quindi esisteva una continuità tra la figura del genitore e quella dell’insegnante. E con l’esistenza del patto educativo, i genitori si schieravano dalla parte degli insegnanti, condividendo lo stesso obiettivo, l’educazione e la formazione dei figli. Oggi questa alleanza si è fratturata, i genitori sono alleati con i figli e l’isolamento degli insegnanti comporta che qualunque loro azione educativa rivolta agli allievi viene vissuta dalla famiglia come un abuso di potere, come un’ingerenza, come un esercizio autoritario del potere. Nel nostro tempo i genitori tendono a fare i sindacalisti dei figli, in un certo senso. Per un altro verso, invece, gli insegnanti sono investiti di un compito educativo dagli stessi genitori. Nel momento in cui quest’ultimi non riesco a esercitare questo ruolo educativo in famiglia, gli insegnanti si trovano a supplire queste falle nel discorso educativo, infatti si dice spesso che la scuola va ad occupare il vuoto educativo lasciato dalle famiglie. Quindi gli insegnanti si trovano ad avere questo forbice a doppio taglio, da una parte criticati e dall’altra ritenuti necessari”.

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