Costretto in sedia a rotelle, 19 anni, non è potuto andare in bagno perché il collaboratore scolastico non c’era: la vicenda arriva da un istituto nel Cagliaritano. A scuola è arrivata la madre del ragazzo con disabilità.
“Mio figlio non ce la faceva più, fisicamente e psicologicamente perché stressato anche dalla situazione” ha detto la madre.
E i compagni sono dalla parte del giovane, pronti a scioperare. “Non solo ha dovuto attendere l’arrivo della madre – si legge nella petizione – per poter essere portato in bagno, ma è stato costretto a lasciare l’istituto in lacrime perché nessuno poteva occuparsi di lui. A causa di questa situazione vergognosa i giorni seguenti si è visto costretto a stare a casa . La sua frequenza non può dipendere da una sola persona, è uno studente come noi e non deve essere trattato in maniera differente“.
“Come essere umano ha il diritto di essere rispettato e non merita di piangere ancora una volta perché nessuno lo accudisce nei suoi bisogni primari – si legge nel comunicato del Comitato studentesco che riporta le parole della madre -. Ho dovuto chiedere nuovamente aiuto ai carabinieri che erano già a conoscenza della situazione date le innumerevoli volte in cui li avevo già chiamati e le precedenti denunce. Ora grazie al coraggio e alla solidarietà dei ragazzi ho ritenuto giusto far sapere questa storia a tutti perché si metta rimedio per lui e per chi voglia frequentare l’istituto“.
“Il diritto allo studio è fondamentale – afferma il coordinatore dell’Unione degli studenti – e anche per questo siamo scesi in piazza lo scorso 18 novembre. Rivendichiamo delle scuole prive di qualsiasi tipo di barriere architettoniche che impediscano di partecipare alla vita sociale all’interno della scuola. Rivendichiamo un personale preparato, a livello pedagogico oltre che empatico e umano, nel gestire le situazioni di necessità“.
Scuole con personale insufficiente
Il problema non è nuovo: la carenza del personale ATA nelle scuole e gli istituti in difficoltà. Così le segreterie sono al collasso, non ci sono collaboratori scolastici a sufficienza per la vigilanza o, appunto, per aiutare i ragazzi nei bisogni primari. L’organico Covid non è stato confermato, nonostante le necessità emerse. Alcune province hanno attivato posti in deroga per il personale ATA per sopperire alle mancanze.
Un emendamento del M5S al decreto Aiuti quater chiede la riattivazione dell’organico Covid con lo stanziamento di 400 milioni di euro. La proposta dovrà superare l’iter parlamentare.
“Lo ripetiamo da giorni. L’organico aggiuntivo che le scuole hanno avuto nell’ultimo biennio a stento riusciva a coprire i fabbisogni ordinari. Da più di dieci anni, infatti, a causa dei tagli che hanno cancellato un posto su quattro per il personale ATA, le scuole sono in grande affanno, oggi aggravato anche dalle incombenze del PNRR. Chiediamo che l’emendamento da noi suggerito sia approvato dal Parlamento. Bisogna investire e con urgenza” commenta a Orizzonte Scuola Pacifico, presidente di Anief.
Divieto sostituzione collaboratori scolastici
A creare ulteriori difficoltà è la norma sulle supplenze ATA che prevede il divieto di sostituzione dei collaboratori scolastici per i primi sette giorni di assenza.
Esiste una deroga alla disposizione, per cui il collaboratore scolastico può essere sostituito in tutte quelle situazioni in cui possa venire meno la sicurezza degli alunni e le condizioni minime di funzionamento del servizio scolastico, ma sotto l’esclusiva responsabilità del dirigente scolastico.
, 2022-12-04 16:50:00, Costretto in sedia a rotelle, 19 anni, non è potuto andare in bagno perché il collaboratore scolastico non c’era: la vicenda arriva da un istituto nel Cagliaritano. A scuola è arrivata la madre del ragazzo con disabilità.
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