ServizioIl caso
Valditara: «La scuola non può ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione». Reazione dei compagni e dell’associazione gay center
di Redazione Scuola
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«Quando il professore è tornato con la prima verifica di arte ho trovato il mio nome d’elezione barrato e ci aveva riscritto il mio nome alla nascita». Il ragazzo di 17 anni che ha da poco ottenuto di fare la carriera alias al liceo scientifico Cavour di Roma, racconta all’Ansa perchè ha denunciato di essere stato vittima di un episodio di discriminazione da parte di un suo professore. Nato geneticamente femmina, da quando ha 15 anni si sente un ragazzo, lo ha detto ai genitori con molte difficoltà, ha intrapreso un percorso presso i servizi pubblici che si occupano di disforia ed attende di iniziare una cura ormonale per attivare la transizione di genere. Il liceo scientifico Cavour permette però, primo liceo in Italia, agli studenti di intraprendere la carriera alias ovvero di avere il nome di elezione, da maschio in questo caso, sia sul registro che sui documenti scolastici. Cosa che Marco ha fatto. «Quando sono andata a protestare il professore mi ha urlato contro che quello che vedeva lui era una donna, ho preso il telefono per mostrargli il regolamento di scuola sulla carriera alias e lui ha detto che non gli interessava. Mi ha umiliato perché mi ha chiamato più volte con il mio nome di nascita di fronte a tutti».
Il ministro
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha fatto sapere che «sosterrà tutte le opportune verifiche: la scuola è il luogo per eccellenza deputato allo sviluppo e alla realizzazione della persona umana e non può ovviamente ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione». All’uscita dall’istituto, davanti al centralissimo liceo scientifico Cavour di Roma, ci sono diversi gruppi di ragazzi e ragazze. Alcuni sono appoggiati ai loro motorini, con i caschi in mano, pronti per tornare a casa. «Quando abbiamo saputo quello che è successo, prima da alcune voci e poi dal gruppo del comitato studentesco, siamo rimasti stupiti e sconvolti, perché è un nostro professore», hanno raccontato all’Ansa. Mentre parlano, guardandosi tra loro, con il Colosseo alle spalle, si avvicinano altri studenti. Secondo i loro racconti il professore, in altre occasioni, avrebbe avuto anche atteggiamenti sessisti nei confronti delle ragazze. Tenderebbe, per loro, ad alzare i voti agli studenti e ad abbassarli alle studentesse. Avrebbe poi preso in giro un’alunna perché giocava a calcio, raccontano. Poi timidamente una ragazza, che si trova al centro del gruppo, aggiunge: «Secondo me su alcune cose alcuni nostri compagni di scuola esagerano. Amplificano alcuni episodi, non è il caso di questo ragazzo discriminato, ma a volte succede. Facilmente puoi passare per omofobo o razzista». «In classe mia una professoressa ha parlato di quello che è successo, durante tutta la lezione. Ci ha spiegato la procedura della carriera alias, non si è esposta, non ci ha influenzato, ma ci ha fatto ragionare – racconta un giovane – Ci ha detto che bisogna sempre rispettare le persone». Sono le due quando da un’entrata secondaria esce il rappresentante d’istituto, Emanuele Santoni. «Quando ho saputo quello che era accaduto mi sono sentito sdegnato e arrabbiato», racconta.
Assemblea straordinaria
E sabato 12 novembre all’interno della scuola si terrà un’assemblea straordinaria – concordata con la dirigente e i professori – «per sensibilizzare sul tema e far sì che non riaccadano più episodi del genere». Santoni spiega che «questa scuola, la nostra, ha approvato la carriera alias alla fine dell’anno scorso. La risposta dell’istituto è unita contro le discriminazioni». Insieme a Santoni, all’esterno del liceo Cavour, c’è anche Pietro Turano, portavoce dell’associazione gay center che gestisce il numero verde gay help line. «Il ragazzo sa quali sono i suoi diritti e pretende che vengano rispettato anche perché la scuola li aveva già riconosciuti. Qui siamo di fronte a una doppia violazione: di un diritto e di un regolamento interno alla scuola. L’istituto dovrebbe prendere provvedimenti, aldilà di quello che farà il ministero». Gay center ha chiesto di valutare quanto accaduto.
, 2022-11-10 19:04:00, Valditara: «La scuola non può ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione». Reazione dei compagni e dell’associazione gay center, di Redazione Scuola