Potrà andare a scuola e frequentare la classe successiva, la terza di un liceo, nonostante la bocciatura: è quanto deciso dai giudici del Tar Lombardia che hanno promosso una studentessa di 15 anni inizialmente bocciata dai docenti.
I giudici hanno spiegato la decisione, accogliendo il ricorso dei genitori della ragazzina, che “la studentessa ha un deficit cognitivo, ma il piano personalizzato è stato adottato per lei dalla scuola soltanto a maggio, a fronte di una diagnosi certificata a febbraio“.
La studentessa aveva quattro insufficienze ma per il Tar la scuola ha agito troppo tardi con il PDP e non ha permesso alla studentessa di mettersi alla pari dei compagni di classe. Inoltre, si legge su Repubblica, “tre delle quattro insufficienze finali non possono essere definite gravi come dimostra il fatto che la media dei voti conseguiti in matematica e italiano è superiore al 5”.
“A febbraio scorso all’adolescente è stato diagnosticato un deficit cognitivo, disturbo certificato alla scuola che però non ha adottato sin da subito un piano educativo personalizzato, come invece ben previsto dal Ministero dell’Istruzione in questi casi” sostengono gli avvocati della famiglia.
La vicenda giudiziaria proseguirà: a maggio 2024 è attesa l’udienza pubblica.
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