Durante il concerto del 1° maggio organizzato dai sindacati, Ambra si è emozionata parlando degli studenti che si sono suicidati a causa di una società che li vuole performanti.
La conduttrice ha letto un testo sulla dignità e sul lavoro, commuovendosi alla fine, quando l’argomento ha riguardato gli studenti, tracciando un parallelismo con una società che vorrebbe tutti supereroi, senza fatica e senza difetti, sottolineando invece che siamo persone normali con diritti, debolezze e una dignità da difendere.
Testo dell’intervento di Ambra
Il corpo umano è una macchina straordinaria, protetta da un meccanismo perfetto, il sistema immunitario, che difende i nostri organi vitali. Anche il mondo del lavoro ha un sistema immunitario, la dignità. La dignità, come afferma la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, è alla base della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. Un lavoro dignitoso, un trattamento dignitoso e quindi un tenore di vita e un futuro dignitosi oggi sono prerogative da supereroi. Se permettiamo che un contratto di lavoro comprometta la nostra dignità, saremo esposti a un rischio troppo grande, quello di mettere in discussione la nostra vita stessa. Tuttavia, se non abbiamo altre opzioni, dobbiamo accettare l’idea di diventare supereroi. Un supereroe è utile allo sfruttamento perché non conosce i limiti delle persone normali, ha superpoteri, vola, non è soggetto alle malattie, non ha bisogno di riposo, di ferie, di mettere su famiglia e fare figli. Il supereroe è sempre performante. Se non accetti di superare i limiti umani, non avrai accesso a quasi nulla. Se non sei un supereroe, non meriti un futuro, ma la Costituzione è stata scritta dagli uomini per gli uomini. Protegge il loro sistema immunitario, mettendo al centro la dignità e parlando di esseri umani, non di supereroi. La Costituzione afferma che la Repubblica garantisce il diritto al lavoro e promuove le condizioni che lo rendono effettivo. La Costituzione afferma che le persone hanno pari dignità sociale, non solo quelle che riescono ad eccellere, anche in condizioni precarie. Esiste un diritto di cui pochi parlano, dimenticato tra le righe della Costituzione: il diritto di essere ordinari in una società che ci impone di essere straordinari ed efficienti sempre. Il diritto di lavorare, vivere e studiare senza dover sempre fare un passo in più, perché non siamo noi ad essere limitati, ma è l’avidità di potere e sfruttamento che dovrebbe porsi un limite. Quest’idea del supereroe performante ha portato alla morte troppi giovani, perché essere semplici studenti non era abbastanza, rinunciare alla perfezione che dovevano raggiungere significava fallire. Quel bisogno di meritare sempre il massimo dei voti ha finito per minacciare il loro sistema immunitario
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