Studenti promossi con 9 in condotta. I presidi: Un comportamento inadeguato non può essere ignorato. Sasso: Chi sbaglia non può essere premiato

Studenti promossi con 9 in condotta. I presidi: Un comportamento inadeguato non può essere ignorato. Sasso: Chi sbaglia non può essere premiato

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Il valore del voto in condotta è un punto cruciale nel dibattito educativo italiano.

Rino di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti, insiste sul bisogno di più che una circolare, suggerendo un regolamento nazionale per prevenire la trasformazione delle scuole statali in monadi con norme differenti.

L’accento è stato posto sull’incidente del Veneto, dove studenti che hanno sparato pallini di plastica contro un insegnante sono stati premiati con un 9 in condotta. Riccardo Zucconi, Segretario di Presidenza e deputato di Fratelli D’Italia, ha sostenuto la revisione di questa decisione da parte del Ministro Valditara, evidenziando il ruolo educativo delle scuole e la necessità di punire, non premiare, comportamenti negativi.

Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio, sostiene l’importanza delle direttive ministeriali sul voto in condotta, pur mantenendo l’autonomia scolastica. Anche se le singole istituzioni scolastiche hanno la libertà di stabilire le proprie norme, la presenza di linee guida a livello ministeriale rimane cruciale. Costarelli evidenzia che un comportamento inadeguato non può essere ignorato nel secondo quadrimestre, anche se si è verificato nel primo. La condotta di tutto l’anno scolastico dovrebbe essere presa in considerazione, non solo quella della seconda metà dell’anno.

Il Ministro Valditara è elogiato per i suoi sforzi nel restituire autorevolezza al corpo docente e all’istituzione scolastica. Rossano Sasso, deputato della Lega, sostiene che la scuola dovrebbe essere vista come un’agenzia educativa, e che i comportamenti negativi, come sparare pallini a un insegnante, non dovrebbero essere tollerati o premiati.

La questione del voto in condotta rimane un punto di discussione centrale, con un crescente appello per un regolamento nazionale che mantenga l’autorità del docente e prevenga incidenti dannosi.

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