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Era ricoverato a Vicenza, solo. I suoi ex studenti, a distanza di 40 anni, lo ritrovano e decidono, tutti insieme, di prendersene cura. E’ questa la bella storia di Umberto Gastaldi, professore in pensione di Filosofia del Gobetti di Torino, di cui si parla moltissimo in queste ore. Così tanto da arrivare alle orecchie anche del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara: “Il professor Gastaldi e i suoi ex alunni uno straordinario esempio di solidarietà e amore per la scuola“, ha dichiarato in un comunicato stampa.
“Nei giorni scorsi ho seguito la storia del professor Umberto Gastaldi, il docente di Filosofia in pensione rintracciato e raggiunto in ospedale a Vicenza dai suoi ex alunni del Liceo scientifico ‘Gobetti’ di Torino, che si sono organizzati per accudirlo e assisterlo a turno”, ha detto Valditara. “Una vicenda che racconta perfettamente gli straordinari rapporti umani che la scuola può generare e spiega perché gli anni passati sui banchi siano tanto importanti nella vita di ognuno di noi”.
“Al Ministero dell’Istruzione e del Merito ci attiveremo per capire in quale modo possiamo essere utili al professor Gastaldi”, ha concluso il Ministro. “Sarei davvero onorato di poter incontrare i suoi ex studenti e ringraziarli personalmente per questo straordinario esempio di solidarietà e amore per la scuola”.
Ma il prof ha rifiutato l’aiuto: “È logico esprimere un giudizio lodevole nei confronti del comportamento di questa classe. Però il comportamento di questa classe non necessita dell’approvazione o dell’elogio del ministro della Pubblica Istruzione, perché è semplicemente l’espressione di quella creatività che nasce sui banchi di scuola quando la scuola è veramente una scuola di vita”, ha detto Gastaldi al Corriere del Veneto.
“L’insegnamento è un rapporto d’amore e la mia classe mi ha trovato dopo 40 anni. Ho imparato a mettermi da parte per il bene dei miei ragazzi“, ha dichiarato il prof Gastaldi a La Stampa.
“Il professor Gastaldi ha un altissimo intelletto. È un uomo saggio, rinato e felice. Lucido e fermo. Vogliamo solo il suo bene”, hanno detto gli ex alunni che hanno deciso di non lasciarlo più: “Facciamo i turni per andare a trovarlo, ci riuniamo quasi tutti i giorni in videochiamata per risolvere i problemi pratici. Siamo adulti adesso: uniti siamo una forza stupefacente. E questo lo conforta”.
Loro non hanno mai smesso informarsi, di sapere come vive il prof, ma negli ultimi tempi il silenzio del docente, ormai 82enne, li aveva allarmati. Così Nicoletta Bertorelli, classe V D, si è preoccupata e ha contattato anche gli altri ex compagni di classe che dopo 40 anni hanno deciso di ritrovare il professore. Hanno passato al setaccio tutti reparti ospedalieri di Vicenza, parlato con i vicini di casa, fatto ricerche in tutte le direzioni e finalmente, sono riusciti a trovare il loro insegnante.
Il loro sogno ora è quello di trasferire il professore all’Istituto Salesiano San Filippo Neri di Lanzo, poco distante da Torino. “Era lo stabile dove il prof ha frequentato il ginnasio. Oggi è diventata una Rsa. I soldi e tutto il resto sono l’ultimo dei problemi. Adesso che lo abbiamo ritrovato, non lo lasceremo più”.
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