Sul Corriere Salute: limpatto della solitudine sulla mente e le demenze

Sul Corriere Salute: limpatto della solitudine sulla mente e le demenze

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di Danilo di Diodoro

Recenti studi dimostrano che la povert di relazioni umane collegata all’incidenza di malattie neurodegenerative. Se ne parla sul Corriere Salute in edicola gratis con il Corriere gioved 16 febbraio

Pubblichiamo in anteprima parte di un articolo del nuovo Corriere Salute. Potete leggere il testo integrale sul numero in edicola gratis gioved 16 febbraio oppure in Pdf sulla Digital Edition del Corriere della Sera

C i sono prove sempre pi evidenti che una condizione di isolamento sociale pu favorire lo sviluppo di disturbi cognitivi e anche, nell’anziano, di forme di demenza, come la malattia di Alzheimer. Il risvolto positivo di questa constatazione che una buona rete di supporto sociale e il continuo scambio affettivo e di idee con altre persone possono proteggere nei confronti di questo tipo di disturbi. In effetti, da un punto di vista evoluzionistico la sensazione di isolamento una sorta di avvertimento lanciato dall’organismo a s stesso. Vuole mettere in allerta, segnalare che necessario attivarsi per tentare di migliorare le proprie possibilit di sopravvivenza e di successo riproduttivo.

In un editoriale scritto sulla rivista Neurology, che accompagna alcuni articoli di ricerca sull’argomento, Lawrence Whalley, dell’ Institute of Applied Health Sciences dell’University of Aberdeen (Scozia) afferma che queste nuove indagini forniscono una complessa analisi integrativa di dati epidemiologici, di neuroimaging e di genetica molecolare che mostrano come l’isolamento sociale sia correlato all’incidenza della demenza. Inoltre aggiungono una forte evidenza a quelli che potrebbero essere i possibili meccanismi, mostrando un’associazione tra isolamento sociale, riduzione di volume della sostanza grigia cerebrale, presenza di geni inespressi gi noti per essere collegati alla malattia di Alzheimer.

Di fatto, uno dei filoni della ricerca attuale su demenze e disturbi cognitivi punta proprio a cercare di capire quanto pesino cause di tipo genetico rispetto a quelle di tipo ambientale, tra i quali l’isolamento sociale. Ad esempio, studi realizzati sui gemelli hanno consentito di ipotizzare che l’influenza dell’ambiente incida sulla malattia di Alzheimer per circa il 20 per cento, ma in realt districarsi tra le influenze reciproche di ambiente e genetica appare un compito pi complesso di quanto si pensasse qualche tempo fa. Infatti, oggi si sa che molti sono i fattori che possono giocare un ruolo nello sviluppo delle demenze, alcuni di tipo genetico, altri riguardanti i processi di neurosviluppo, quindi ad esempio la presenza di eventuali gravi avversit nell’infanzia, altri fisici, come l’invecchiamento, altri occupazionali, altri sociali, come appunto uno stato di isolamento.

Potete continuare a leggere l’articolo sul Corriere Salute in edicola gratis gioved 16 febbraio oppure in Pdf sulla Digital Edition del Corriere della Sera.

14 febbraio 2023 (modifica il 14 febbraio 2023 | 18:45)

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