Stop alla proroga del Superbonus 110%. Il governo avrebbe chiuso a qualsiasi ipotesi di prorogare le misure dell’incentivo. Insomma, non vi sarebbe la disponibilità a mettere in campo ulteriori risorse per finanziare le proroghe. Secondo quanto è emerso il 28 giugno nel corso della riunione tra la maggioranza e l’esecutivo alla Camera (le criticità di copertura delle misure sono state illustrate dal capo di gabinetto del Mef, Giuseppe Chiné), vi sarebbe invece la disponibilità a verificare la possibilità di allargare le maglie del meccanismo delle cessioni, ampliandolo ad altri soggetti oltre alle banche, con la sola esclusione delle persone fisiche.
L’apertura sulla cessione del credito
La situazione Superbonus si fa quindi più ingarbugliata: era già piuttosto seria, con i dati Enea che avevano rivelato come a maggio scorso i 33,3 miliardi stanziati dal governo per il Superbonus, e che dovevano bastare fino al 2036, erano già esauriti, a fronte di richieste che hanno toccato quota 33,7 miliardi. Adesso lo stop alle proroghe. Ma il caos Superbonus non è dato solo dai fondi insufficienti: c’è il problema del caro materiali, dei ritardi nei lavori e, soprattutto, dalla paralisi del sistema della cessione dei crediti d’imposta da parte delle banche. Per quest’ultimo punto arriva dunque ora l’apertura del governo: obiettivo sbloccare il meccanismo e allargare le maglie dei soggetti, diversi dalle banche, ai quali poter cedere il credito fiscale e aiutare così migliaia di famiglie e imprese.
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, 2022-06-28 18:37:00, Durante l’incontro tra maggioranza ed esecutivo il governo avrebbe deciso di non prorogare l’agevolazione, né di mettere in campo ulteriori risorse, Redazione Economia