di Arianna Ravelli
La Uefa non pu giustificare il loro comportamento anticoncorrenziale come se fossero gli unici depositari di certi valori europei, soprattutto se serve da scusa per sostenere un monopolio
Dopo aver incassato una prima sconfitta in Europa, e in attesa della pi importante decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea attesa per marzo, i club che sostengono ancora la Superlega (progetto politico che, cos come l’abbiamo conosciuto, al momento morto e sepolto) — cio Juventus, Barcellona e Real Madrid — incassano una vittoria, vedremo quanto importante, in Spagna.
I tre giudici del Tribunale Provinciale di Madrid (i processi si svolgono l perch l era stata registrata la societ Superlega Spa) hanno accolto il ricorso della Superlega (controparti: Liga, Federazione spagnola, Uefa) contro il Tribunale Mercantile numero 17 che il 20 aprile si era pronunciato in senso contrario e ha stabilito che Uefa e Fifa non possono sanzionare i club che aderiscono alla Superlega. Quando era stato lanciato il progetto, infatti, Uefa e Fifa hanno subito invocato sanzioni per i club che volevano organizzare una competizione alternativa. Ora, in attesa che si raggiunga un punto finale sulla posizione dominante dell’Uefa (e questo non pu che avvenire alla Corte europea), i club volevano che fossero applicate misure cautelari per fermare le sanzioni dell’Uefa. Il Tribunale Mercantile di Madrid aveva dato nell’immediatezza dei giorni caldi della Superlega, gennaio 2021, ragione ai club (con misura d’urgenza, inaudita altera parte, cio senza convocare neanche l’Uefa), poi torto ad aprile 2022 quando quindi sembrava che le sanzioni (si era parlato di 100 milioni di multa e 1-2 anni fuori dalle Coppe) potessero scattare (Non stato in alcun modo dimostrato che la minaccia di sanzioni ai tre club comporterebbe l’impossibilit di realizzare il progetto aveva scritto il giudice), ora, con questo ennesimo appello, di nuovo ragione. E quindi sanzioni di nuovo impossibili. Sanzioni che per Uefa e Fifa avevano sempre tenuto bloccate, sempre in attesa della partita decisiva che si gioca in Europa.
Il monopolio dell’Uefa
Nel dispositivo si evidenzia (QUI) che Uefa e Fifa non possono giustificare il comportamento anticoncorrenziale come se fossero gli unici depositari di certi valori europei, soprattutto se serve da scusa per sostenere un monopolio dal quale poter escludere od ostacolare l’iniziativa di quella che aspira ad essere una concorrente, la Superlega.
Per il Tribunale provinciale di Madrid in atto un’azione che ha tutte le caratteristiche di un ingiustificabile abuso da parte di chi detiene una posizione di dominio e mette in discussione il fatto che la distribuzione degli utili da parte di Uefa (o Fifa), che non contrassegnata o controllata da un regolatore pubblico indipendente, costituisca necessariamente il meglio possibile per gli interessi generali dello sport. Da qui l’ordine ai due enti di astenersi dall’annunciare o minacciare qualsiasi misura disciplinare o sanzionatoria nei confronti dei club, dirigenti e persone che partecipano alla preparazione della Superlega.
Il tema della posizione dominante
Inoltre, continua la sentenza, non v’ certezza che l’organizzazione di Uefa e Fifa costituisca la migliore possibile: Non possiamo presumere in questa procedura cautelare che il meccanismo di distribuzione degli utili utilizzato da Fifa e Uefa, che non contrassegnata o controllata da un regolatore pubblico indipendente, costituisce necessariamente il meglio possibile per gli interessi generali dello sport. La promozione di questa nuova competizione — continua il Tribunale di Madrid — non dovrebbe inoltre comportare l’uscita dai rispettivi campionati dei club che la compongono, come ammonito dall’Uefa: Il progetto Superlega non sarebbe incompatibile con il fatto che i club interessati continuino a partecipare alle competizioni nazionali, che dal punto di vista del diritto della concorrenza corrispondono a mercati diversi da quelli internazionali.
Qualche passo indietro: quando, con il ritirarsi dei club inglesi, il progetto Superlega nato in quei termini morto, subito apparso chiaro che non tutti i problemi erano stati spazzati dal tavolo. Quello che interessa a Juventus, Barcellona e Real Madrid (ma a cui guarda con interesse tutto il mondo del calcio), era infatti che venisse riconosciuta la posizione dominante dell’Uefa che si trova a essere ente organizzatore, che quindi incassa i proventi (e secondo la sentenza, non detto lo faccia nel modo migliore), ma anche ente regolatore, che quindi in grado di comminare pene e sanzioni a chi non aderisce.
Ma in Europa andata diversamente
Il mese scorso l’Avvocatura generale dell’Unione Europea, in vista della decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea attesa per marzo/aprile, si era espressa nel suo parere, non vincolante, in tutt’altra direzione sostenendo che le norme della Fifa e della Uefa che sottopongono a previa autorizzazione qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione. La Superlega libera di creare una competizione indipendente, ma in parallelo non pu partecipare alle competizioni di Fifa e Uefa senza la loro autorizzazione. Un parere non vincolante, che per nella maggior parte dei casi viene confermato dalla Corte.
Gravina: Lascia il tempo che trova, vediamo che dice l’Ue
A commento di questa sentenza, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha invitato alla calma: Aspetterei marzo, tra un paio di mesi ci sar la decisione dell’Unione Europea che mi sembra abbastanza orientata. La sentenza di Madrid lascia il tempo che trova perch riguarda il territorio spagnolo. Vedremo che succeder a livello europeo.
31 gennaio 2023 (modifica il 31 gennaio 2023 | 19:21)
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