Paolo Fasce, dirigente dell’Istituto Nautico di Genova e Camogli, si pronuncia sulla crisi di personale nelle scuole liguri. Il problema del precariato, che affligge sia docenti che personale non docente, persiste da mezzo secolo, minacciando la capacità organizzativa della scuola.
Fasce osserva come la causa del problema sia mutata nel tempo: dal boom demografico agli anni ’80 e ’90, quando la lentezza del sistema concorsuale generò liste interminabili di idonei; fino all’insufficiente sintonia tra i percorsi abilitanti universitari e le esigenze numeriche delle scuole negli anni 2000. Questi fattori, uniti a un calo demografico e a un’increscente avversione verso la professione di insegnante, hanno portato a una carenza di insegnanti in Liguria.
C’è bisogno di un cambio di mentalità per affrontare questo problema, afferma Fasce, citando un famoso aforisma di Einstein. Il dirigente critica i concorsi per l’assunzione di insegnanti, descrivendoli come “stagionali” e inefficaci per identificare insegnanti pedagogicamente qualificati. Il sistema attuale, troppo orientato ai contenuti e alla prassi, genera un ciclo di precariato difficilmente sfuggibile.
La soluzione proposta da Fasce è radicale, ma necessaria. Affidare alle scuole il ruolo di “stazione di concorso”. Gli insegnanti dovrebbero essere selezionati dai dirigenti scolastici, tutorati durante l’anno e valutati al termine dell’anno scolastico. Questo “precariato promettente” dovrebbe essere seguito da un biennio di formazione. A fine percorso, una commissione composta da scuola e università dovrebbe validare l’assunzione a tempo indeterminato. Fasce conclude provocatoriamente: “Perché non provare in regioni pilota? Peggio di così non potrà mai andare.”
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