La svolta elettrica in Italia: L84% dellenergia sarà prodotta da rinnovabili

La svolta elettrica in Italia: L84% dellenergia sarà prodotta da rinnovabili

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Sostenibilit

di Fausta Chiesa08 feb 2023

La svolta elettrica in Italia: «L’84% dell’energia sarà prodotta da rinnovabili»

Arrivare all’84% dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili entro otto anni, dal 35% attuale. Questo l’obiettivo principale del Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricit Futura, che prevede di allacciare alla rete 85 Gigawatt di nuove rinnovabili, un programma per l’accumulo (le batterie) da 80 GWh (Gigawattora), con 320 miliardi di investimenti. L’energia elettrica nel 2022 stata prodotta al 55% con il gas (circa 25 miliardi di metri cubi). Con gli 85 GW green previsti dal Piano il consumo di gas del settore scender a circa 7 miliardi di metri cubi.

CO2, 270 miliardi di metri cubi in meno
Agostino Re Rebaudengo
Agostino Re Rebaudengo

Lo sviluppo — in base allo studio La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030 di Enel Foundation realizzato con Althesys ed Elettricit Futura e presentato ieri a Roma davanti ai ministri Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso — porterebbe oltre 360 miliardi di benefici economici, in termini di valore aggiunto per filiera e indotto, con 540.000 nuovi posti di lavoro. Oltre a una riduzione delle emissioni pari a 270 miliardi di metri cubi di CO2 in meno. Abbiamo l’opportunit di produrre pi energia utilizzando le fonti rinnovabili, ha detto Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricit Futura. I consumi di energia elettrica al 2030 arriveranno a 360 TWh – ha proseguito – per essere pi indipendenti importante crescere nella produzione del nostro Paese.

Le autorizzazioni

Per realizzare il piano — spiega Re Rebaudengo — bisogna passare da un Gigawatt autorizzato all’anno come nel 2022 a 10 GW all’anno. E questo richiede di velocizzare i tempi dell’iter autorizzativo. Sulle autorizzazioni siamo i peggiori in Europa per tempi e costi. Finora gli interventi di semplificazione e il lavoro delle Commissioni hanno migliorato una situazione drammatica, ma non risolto il problema. Un altro scoglio alla crescita di eolico e solare l’individuazione delle aree idonee. Riteniamo — dice Re Rebaudengo — che le aree potenzialmente idonee siano tutte quelle che non hanno vincoli morfologica, normativa o di destinazione d’uso. Secondo lo studio Terna-Snam, queste aree sono circa il 27% della superficie. Per raggiungere il nostro obiettivo basta lo 0,3% del territorio.

Pichetto: Dl Semplificazioni in arrivo

Per quanto riguarda i limiti, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto ha annunciato la riduzione del limite da 7 a 3 chilometri per la fascia di rispetto tra un impianto eolico e un bene tutelato. La settimana prossima — ha detto — approveremo il decreto Semplificazioni. L’obiettivo per il ministro quello di arrivare a installare una media di 8-10 gigawatt all’anno, per arrivare al 2023 a superare gli 80 gigawatt. L’elettricit prodotta da fonti rinnovabili – ha spiegato il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto – rappresenta la via fondamentale per attuare gli obiettivi che ci siamo posti entro il 2050. Questo settore oggi rappresenta il motore economico e culturale della transizione energetica. Al ministero stiamo lavorando per sbloccare le procedure e renderle pi spedite. Inoltre Pichetto ha annunciato la volont di porre rimedio alla questione delle valutazioni preventive di interesse archeologico che sta bloccando 800 progetti.

Urso: Ambiente e industria agiscono all’unisono

L’Italia e l’Europa devono lavorare assieme per una piena sovranit energetica e tecnologica, anche mirando a un’autonomia sul fronte materie prime fondamentali – ha osservato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso – e dobbiamo realizzare una risposta strategica dell’Europa e dell’Occidente alla sfida, anche valoriale, che ci viene posta dalla Cina e dalla Russia. Ambiente e industria con questo governo agiscono all’unisono verso la sostenibilit: sono due binari, finalmente allineati, su cui corre il treno della transizione ecologica. L’Italia pu essere un modello sia sul green che sul digitale.

Una filiera da 800 aziende

La filiera delle tecnologie elettriche rinnovabili e smart nazionale esiste e conta quasi 800 imprese. un asset strategico per l’Italia, sottolinea Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys. un settore industriale composto da eccellenze industriali competitive a livello internazionale, presente soprattutto nei segmenti a maggior valore aggiunto. La transizione energetica costituisce una straordinaria opportunit di crescita industriale per il nostro Paese, favorendo la supply security e l’indipendenza tecnologica, oltre che la sostenibilit ambientale. I benefici socio-economici per l’Italia derivanti dallo sviluppo di questo settore potrebbero equivalere fino al 2% del Pil annuo da qui al 2030.

Starace: investire su tutta la filiera

Nei prossimi anni ci sar sempre pi bisogno di tecnologie, competenze e visione strategica a supporto della transizione energetica – ha sottolineato il ceo di Enel Francesco Starace, che ha appena svelato la Gigafactory di pannelli solari di Catania che sar la pi grande d’Europa – e l’Italia potr avere un ruolo da protagonista solo creando e rafforzando una catena del valore nazionale in grado di competere nello scenario internazionale. Bisogna investire lavorando su tutta la filiera, dalla lavorazione di materie prime allo sviluppo delle tecnologie, dalla generazione alla distribuzione, fino al consumo di energia, secondo un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente, alle persone e alla crescita economica. L’indicazione che emerge dallo studio chiara: siamo di fronte a una opportunit unica, e se vogliamo coglierla pienamente il momento di agire ora.

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