A pochi giorni dal 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, a Bologna, al Centro di Documentazione delle Donne, è nata la prima TabOOteca d’Italia, presso il Centro di iniziativa politica e culturale, che fu progettato da un gruppo di donne e nacque alla fine degli anni Settanta ed è stato successivamente gestito, dal 1983, in convenzione tra l’Associazione Orlando e il Comune di Bologna, ad oggi uno dei centri di documentazione più importanti nel panorama europeo. L’iniziativa si collega agli obiettivi numero 4 e 5 dell’Agenda 2030, “Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva” e “Parità di genere”.
Il progetto
TabOOteca è un progetto pensato e sviluppato con il contributo della Regione per supportare percorsi educativi nell’ambito della sessualità, attraverso il gioco e l’informazione guidata e corretta.
Ci lavoriamo da anni, afferma Elena Lolli, capofila del progetto che ha anche il supporto di Non una di meno, Mujeres Libres, Cassero, partendo dalla necessità di offrire strumenti ludici per l’educazione sessuale. Ci rivolgiamo a ostetriche, insegnanti, consultori, sessuologhe, psicologi. Molti di questi oggetti vengono dalla Francia, dove l’educazione su questi temi è da tempo materia di insegnamento a scuola. Da noi è ancora taboo, appunto, ma si tratta di parlare di aborto e persino di menopausa, di educare alla differenza e al consenso.
Il progetto dunque offre agli adulti che già svolgono, nel loro ambito professionale e associativo, percorsi volti all’educazione sessuale in età evolutiva e oltre. Nelle intenzioni dei fondatori del progetto si intende sostenere chi già agisce nei contesti sanitari, culturali, educativi e formativi, formali e non, nella realizzazione di attività e progetti per l’educazione sessuale delle persone. I giochi e gli strumenti educativi presenti nel catologo sono pensati in relazione alla fascia d’età a cui si rivolgono prassi seguita per l’ideazione e diffusione di materiale didattico. In vetrina, per esempio, c’è Frida, un peluche di stoffa rosa fucsia, a forma di vulva per insegnare alle bambine, fin dall’asilo, come sono fatte. Entrando nella TaOOteca si trovano anche numerosi libri, tra cui c’è il libro pop up “Vagina and periods” per la materna; per gli adolescenti la proposta è il gioco da tavola Taboo, ma in versione Sexexploration, che qui serve per dare un senso a concetti sconosciuti o fraintesi sulla sessualità.
Il dibattito e le critiche
Si tratta indubbiamente un progetto che da subito ha fatto discutere, proprio perché tocca temi molto delicati come la contraccezione, l’anatomia dell’apparato riproduttivo, gli orientamenti sessuali e le identità di genere. Si è scatenato nei giorni scorsi un dibattito acceso che ha coinvolto soprattutto le forze politiche.
Eravamo consapevoli che questa iniziativa avrebbe esposto tutte noi e la nostra Associazione – dicono le responsabili dell’Associazione Orlando – ad attacchi strumentali da parte delle forze politiche. Riteniamo che la migliore difesa del progetto è solo il progetto stesso: Tabooteca è un servizio di prestito, non un’attività educativa rivolta direttamente e in modo indiscriminato a bambine e bambini, come invece si ritiene.
, 2022-11-26 16:39:00, A pochi giorni dal 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, a Bologna, al Centro di Documentazione delle Donne, è nata la prima TabOOteca d’Italia, presso il Centro di iniziativa politica e culturale, che fu progettato da un gruppo di donne e nacque alla fine degli anni Settanta ed è stato successivamente […]
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