Orizzontescuola.it – Tagli presidi e Dsga a seguito di dimensionamento, 185 posti in più: il dettaglio regione per regione. Ministero: tempo fino al 5 gennaio agli enti locali per i piani. Flessibilità per un anno Andrea Carlino

Orizzontescuola.it – Tagli presidi e Dsga a seguito di dimensionamento, 185 posti in più: il dettaglio regione per regione. Ministero: tempo fino al 5 gennaio agli enti locali per i piani. Flessibilità per un anno Andrea Carlino

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Novità in arrivo sul fronte dei tagli ai posti di dirigenti scolastici e Dsga. In base al Decreto Milleproroghe, approvato in Consiglio dei Ministri, si prevede una revisione della sforbiciata prevista, come parte di un ampio piano di dimensionamento scolastico programmato per il periodo 2025-2027.

Le Regioni avranno la possibilità, per l’anno scolastico 2024/25, di attivare fino al 2,5% in più di autonomie scolastiche rispetto al contingente previsto per dirigenti e direttori. La disposizione è valida anche per quelle amministrazioni che hanno già implementato piani di ridimensionamento della rete scolastica. Le azioni di incremento dovranno essere comunicate dalle Regioni entro il 1° marzo 2024.

Il costo totale dell’operazione è stimato in 3,6 miliardi di euro per il 2024 e 7,4 miliardi per il 2025. Inoltre, il testo prevede che le istituzioni scolastiche, oggetto di accorpamento, possano richiedere esoneri e semi-esoneri dall’insegnamento per gestire le scuole in reggenza a partire dal 2024/25. La misura mira ad agevolare l’attuazione del piano di dimensionamento, soprattutto in quelle Regioni che hanno riscontrato difficoltà nell’applicazione del piano del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Una proroga è stata introdotta per consentire alle Regioni di completare il piano di dimensionamento, con una nuova scadenza fissata al 30 novembre, estendibile di ulteriori 30 giorni. Il Decreto Milleproroghe prevede anche un meccanismo temporaneo di flessibilità per l’anno scolastico 2024/2025, in parziale deroga agli organici di DS e DSGA stabiliti precedentemente.

Le modifiche puntano a garantire un avvio regolare dell’anno scolastico 2024-2025, considerando la necessità di aggiornare tempestivamente l’anagrafe delle istituzioni scolastiche in base ai piani di dimensionamento regionali. Per il solo anno scolastico 2024/25 si prevede, pertanto, che il numero delle autonomie scolastiche attivabili dalle Regioni sia superiore di 185 unità rispetto alla dotazione organica definita a livello nazionale dal citato DIM n. 127 del 2023.

L’obiettivo finale resta quello di attuare una riorganizzazione efficace del sistema scolastico, conformemente agli obiettivi del PNRR, senza compromettere la qualità e l’efficienza del sistema educativo.

Valditara: “Attenzione alle famiglie, alle scuole e ai territori”

“Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete scolastica, frutto della riforma PNRR del dimensionamento, abbiamo previsto che i dirigenti scolastici titolari di più sedi possano essere supportati da docenti facenti funzioni vicarie per le sedi oggetto di dimensionamento. Una scelta che da un lato conferma quanto da noi sempre detto, cioè che nessun plesso con la riforma del dimensionamento sarà chiuso, e che dall’altro consentirà di avere un servizio più capillare, a vantaggio di famiglie e territori, rispetto a quanto accadeva con la precedente organizzazione che vedeva un dirigente titolare su una sede scolastica e reggente sulle altre”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dopo il Consiglio dei Ministri.

Il disegno di legge proroga al 5 gennaio il termine ultimo del 30 dicembre per l’approvazione da parte delle Regioni dei piani di dimensionamento consentendo alle stesse, se lo vorranno, di avvalersi di un temporaneo meccanismo di flessibilità sugli accorpamenti: per il solo anno scolastico 2024-2025, infatti, sarà possibile incrementare il numero di autonomie
scolastiche fino a un massimo del 2,5% rispetto al contingente definito dal Decreto 127 del 2023. Con questa ulteriore soglia, e la nuova scadenza del 5 gennaio 2024 per provvedere al dimensionamento, si renderà dunque possibile a tutte le Regioni di adottare i piani in tempo per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2024-2025. Il meccanismo di flessibilità potrà essere utilizzato anche dalle Regioni che hanno già deliberato il dimensionamento.

Poiché gli obiettivi di dimensionamento indicati per il triennio dal decreto 127 del 2023 non possono essere modificati, essendo questo un preciso adempimento del PNRR, l’eventuale incremento temporaneo di autonomie scolastiche per il prossimo anno scolastico dovrà essere riassorbito nel corso delle due annualità seguenti. Per l’istituzione della figura dei vicari è previsto un investimento di 21 milioni di euro annui. Per la flessibilità organizzativa la spesa sarà di 3,6 milioni di euro per il 2024 e di 7,4 milioni per il 2025.

“Con queste misure confermiamo l’attenzione concreta alle esigenze delle scuole e dei territori, nel rispetto degli adempimenti previsti dal PNRR”, ha commentato il Ministro Valditara.

Frassinetti: “Misure centrate su necessità dei territori”

“Le specifiche misure approvate per la scuola in consiglio dei Ministri sono centrate sulla necessità dei territori, delle istituzioni scolastiche e delle famiglie. Come spiegato dal Ministro Valditara, offrono alle regioni lo spazio necessario per adattarsi in maniera efficace al piano di riorganizzazione della rete scolastica, frutto della riforma Pnrr del dimensionamento. Inoltre, l’investimento di 21 milioni di euro annui per la figura dei docenti facenti funzioni vicarie garantisce una gestione più efficiente e capillare alle istituzioni scolastiche. Questo contribuisce a rafforzare il supporto ai dirigenti delle sedi soggette a dimensionamento. Il nostro Ministero sta lavorando in stretta collaborazione con tutte le regioni e le parti interessate per tutelare le comunità scolastiche garantendo loro la piena funzionalità e integrazione con il territorio”.

Così il Sottosegretario all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, a seguito dell’approvazione in Consiglio dei ministri del dl Milleproroghe, recante anche alcune misure specifiche per la scuola.

Bozza Milleproroghe

  1. Al fine di garantire l’attuazione alla riforma R. 1.3 “Riorganizzazione del sistema scolastico” della Missione 4 – Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, all’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, dopo il comma 83-bis sono inseriti i seguenti:

83-ter. In deroga ai termini previsti dall’articolo 19, comma 5-quater, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 novembre 2011, n. 111, per il solo anno scolastico 2024/2025 le Regioni provvedono al dimensionamento della rete scolastica, entro e non oltre il 5 gennaio 2024, con le modalità previste dal presente comma. Fermi restando il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni definiti, per gli anni scolastici 2025/2026 e 2026/2027, dal decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze n. 127 del 30 giugno 2023, le Regioni, per il solo anno scolastico 2024/2025, possono attivare un ulteriore numero di autonomie scolastiche in misura non superiore al 2,5% del contingente dei corrispondenti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali ed amministrativi definito, per ciascuna Regione, per il medesimo anno scolastico 2024/2025, dal citato decreto n. 127 del 2023, senza un corrispondente incremento delle facoltà assunzionali. La facoltà di cui al presente comma è esercitabile anche dalle Regioni che hanno già provveduto al dimensionamento della rete scolastica ai sensi dell’articolo 19, commi 5-quater e 5-quinquies del decreto-legge n. 98 del 2011. Entro il 1° marzo 2024 le Regioni comunicano al Ministero dell’istruzione e del merito le istituzioni scolastiche attivate ai sensi del presente comma, le quali non rilevano ai fini della mobilità e delle nomine in ruolo. Per l’anno scolastico 2024/2025, a beneficio delle istituzioni scolastiche delle Regioni in cui non viene esercitata la facoltà di cui al presente comma sono messe a disposizione le risorse conseguentemente non utilizzate, individuate dal decreto di cui al secondo periodo del comma 84-quater, da destinare alla concessione di ulteriori posizioni di esonero o di semi esonero dall’insegnamento ai sensi del medesimo comma 84-quater. Per l’attuazione del presente comma è autorizzata la spesa di 3,6 milioni di euro per il 2024 e di 7,4 milioni di euro per il 2025.

“83-quater. A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la facoltà di richiesta della concessione dell’esonero o del semi esonero dall’insegnamento di cui al comma 83-bis è riconosciuta anche alle istituzioni scolastiche oggetto di accorpamento a seguito del dimensionamento della rete scolastica, ai sensi dell’articolo 19, commi 5-quater e seguenti del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. Con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono definiti parametri, criteri e modalità per l’individuazione, su base regionale, delle istituzioni scolastiche di cui al primo periodo, ovvero affidate in reggenza, che possono avvalersi della predetta facoltà, nel rispetto del limite di spesa di 16,51 milioni di euro per l’anno 2024 e di 21,41 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025. Per l’attuazione del presente comma è autorizzata la spesa di 4,01 milioni di euro per il 2024 e di 8,91 milioni di euro annui a decorrere dal 2025.

  1. Per l’attuazione del comma 83-bis e del comma 83-quater della legge 13 luglio 2015, n. 107, come introdotto dalla presente legge, è autorizzata la spesa nel limite di 4,01 milioni di euro per l’anno 2024 e di 8,91 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025, cui si provvede, quanto a 12,5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nel Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa e, quanto a 4,01 milioni di euro per il 2024 e 8,91 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2023-2025, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali», della missione « Fondi da ripartire», dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’istruzione e del merito.

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