Da Orizzontescuola.it: Taglio pensione dipendenti pubblici dal 2024, chi interessa? Patrizia Del Pidio

Tagli pensioni dipendenti pubblici ci sarà, ma non per tutti. Vediamo chi è interessato dalle riduzioni del calcolo della pensione.

Ha destato molta preoccupazione la notizia che nella Legge di Bilancio sia contenuta una misura che mira a tagliare le pensioni dei dipendenti pubblici che accedono alla quiescenza con anticipo. Va sottolineato che tutto quanto fino ad ora è contenuto nella Legge di Bilancio 2024 potrebbe essere soggetto a modifiche fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della stessa. In ogni caso rispondiamo alla domanda di una nostra lettrice spiegando la novità:

Buongiorno, 
sono una docente di lettere  e insegno attualmente in un Istituto tecnico. Con la presente faccio riferimento alla domanda di pensione anticipata inoltrata il 17/10/2023. 
  Al 31 dicembre 2023 maturerò 41 anni, 8 mesi e 23 giorni di anzianità contributiva, mentre i requisiti necessari per l’uscita anticipata(41 anni e 10 mesi) saranno maturati al 6/02/2024.
Al momento della cessazione (1/09/2024) avrò maturato 42 anni 4 mesi e 25 giorni di anzianità contributiva e  il 15/10/2024  avrò 63 anni. 
CHIEDO pertanto cortesemente se il mio assegno pensionistico dovrà subire la decurtazione prevista dalla nuova  legge di bilancio (ed eventualmente in che misura), considerando che la domanda è stata inoltrata il 17/10/2023 e che al 31/12/2023 ho maturato la maggior parte dei requisiti richiesti (mancheranno solo 1 mese e 7 giorni al completamento del requisito di 41 anni e 10 mesi). 
CHIEDO altresì se sarà applicato il coefficiente relativo all’età di 63 anni. 
Notifico che a ottobre 2023 quando ho inoltrato la domanda non era stata pubblicata la legge di bilancio  e ciò non ha consentito una scelta che tenesse conto delle nuove misure  previste dal Governo, che avrei evitato,  inoltrando più avanti nel tempo  la domanda di pensione. 

Ringrazio anticipatamente per il chiarimento che, spero, non mancherà e, in attesa di riscontro, invio i 
migliori saluti ed Auguri per le prossime festività.

E’ notizia di poche ore fa che una modifica alla Legge di Bilancio (che ora è all’esame in Senato) ammorbidisce i tagli previsti per le pensioni di medici, operatori sanitari, insegnanti, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari.

Nello specifico la modifica mette in salvo la pensione di vecchiaia di tutti i dipendenti pubblici e prevede una moderata sul taglio previsto per le pensioni anticipate dei sanitari portandola ad un taglio ridotto di 1/36 per ogni mese di permanenza in servizio (per questi lavoratori, quindi, annullare il taglio prevede lavorare 3 anni in più).

In ogni caso ad essere interessati dal taglio in questione, anche prima dell’emendamento modificativo, erano soltanto gli iscritti alle seguenti casse previdenziali:

  • Cassa per le pensioni ai dipendenti degli Enti locali (CPDEL)
  • Cassa per le pensioni dei sanitari (CPS)
  • Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI)
  • cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari ed ai coadiutori (CPUG)

Di fatto, quindi, il taglio interessa sanitari, ufficiali giudiziari, dipendenti di enti locali, insegnanti di scuola dell’infanzia ed elementare parificata. Non ha mai riguardato gli insegnanti della scuola pubblica e gli altri dipendenti pubblici iscritti all’ex Inpdap (o cassa tesoro/stato).

In ogni caso gli iscritti alle casse previdenziali sopra citate che siano in possesso di meno di 15 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995 subiranno la riduzione delle aliquote di rendimento ma solo se maturano i requisiti di accesso dal 1° gennaio 2024. Sono esclusi, in ogni caso dal taglio coloro che:

  • sono collocati a riposo d’ufficio;
  • accedono alla pensione con pensioni anticipate diverse da quella ordinaria (ape sociale, quota 41, pensione per lavoratori usuranti…)
  • hanno maturato diritto a qualsiasi tipo di pensione al 31 dicembre 2023.

Nel suo caso specifico, essendo probabilmente una docente della scuola pubblica non è iscritta alle casse previdenziali interessate dal taglio delle pensioni e può, quindi, stare tranquilla.

Per quanto riguarda il coefficiente di trasformazione applicato al calcolo della sua pensione è quello relativo all’età che avrà alla decorrenza della pensione, ovvero 62 anni e 10 mesi (perchè il coefficiente varia anche in base ai mesi e non scatta di anno in anno).

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