Tajani: «Cambiare la Costituzione a maggioranza? Non fa parte del nostro Dna»

Tajani: «Cambiare la Costituzione a maggioranza? Non fa parte del nostro Dna»

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di Adriana LogroscinoL’intervista al vicepresidente di Forza Italia (anche con le domande dei lettori): «Siamo noi a rappresentare il centro, Calenda e Renzi sono destinati all’irrilevanza» Non si mostra preoccupato né dalla concorrenza interna né da quella esterna alla coalizione: «Il centro siamo noi, saremo protagonisti anche del prossimo governo». Antonio Tajani, intervistato sul Corriere.it dal vicedirettore Venanzio Postiglione che gli porge le tante domande dei lettori, esibisce tempi e temi europei e rivendica «per identità e storia» il ruolo di Forza Italia di cui è coordinatore nazionale. Perché votare per voi e non per Noi moderati o per Calenda e Renzi? «Nel centrodestra ci sono tre grandi forze e poi una piccola coalizione di sindaci e amministratori che arricchiscono l’alleanza. Siamo noi di FI a rappresentare il centro alternativo alla sinistra. Quanto a Calenda e Renzi, non ci preoccupano: sono destinati all’irrilevanza politica». Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui Non correte il rischio di rimanere schiacciati tra Meloni e Salvini? «Assolutamente no. Noi siamo protagonisti. Manfred Weber, capogruppo del Ppe, è venuto a Roma dicendo testualmente che Forza Italia è una garanzia per l’Europa. Ogni voto per noi è un voto a favore dell’Europa. Con la nostra storia e con la nostra identità non ci sentiamo schiacciati da nessuno. Ma siamo orgogliosi di rappresentare i valori popolari europei. Senza di noi non esisterebbe il centrodestra. E intendiamo svolgere un ruolo fondamentale anche nel prossimo governo». Se dalle urne venisse fuori un equilibrio come nel 2018, con chi andreste al governo? «Se si allude a un governo Ursula, noi diciamo assolutamente di no. Quella maggioranza è nata in Europa per sventare il blitz con cui si voleva portare un socialista, Frans Timmermans — che, per inciso, tanti guasti sta facendo dando giudizi sulle forze in campo nella campagna elettorale italiana — alla presidenza della Commissione. Abbiamo lavorato perché quel ruolo fosse assegnato a un esponente popolare per rispettare il voto dei popoli europei. Qui in Italia, invece, si parla di maggioranza Ursula per permettere alla sinistra di andare al potere quando l’orientamento prevalente dei cittadini è di votare il centrodestra». Potreste cambiare la Costituzione a maggioranza? «No, non è nel nostro dna. È stata la sinistra a provarci in passato».Il presidenzialismo è il cavallo di battaglia di Giorgia Meloni. La posizione di FI?«Noi siamo per il presidenzialismo fin dagli anni Novanta. Declinato secondo il modello francese o secondo quello americano, il presidente della Repubblica diventerebbe sul serio rappresentante dell’unità nazionale, la guida del Paese scelta del popolo, eletto come viene eletto il sindaco». Voi volete superare il principio di unanimità nelle decisioni in Europa. I vostri alleati di Lega e FdI recalcitrano. «Passare dal voto all’unanimità al voto a maggioranza consentirebbe di assumere scelte in tempi rapidi. Forza Italia è per gli Stati uniti d’Europa: cioè per l’elezione diretta del presidente della Commissione che dovrebbe coincidere con il presidente del Consiglio europeo. Sarebbe l’unico modo per rispondere alla famosa domanda di Kissinger: “Chi devo chiamare se voglio parlare con l’Europa?”. Sono sicuro che convinceremo i nostri alleati». Nelle cancellerie europee c’è preoccupazione per un governo italiano a guida Meloni? «No, credo ci sia molta strumentalizzazione politica. Meloni presiede il partito dei Conservatori in Europa. Tutti i nostri interlocutori fuori dai confini nazionali conoscono il programma della nostra coalizione che non è in nulla contrario all’Europa. E poi ci siamo noi come garanzia». Per migliorare lo strumento del reddito di cittadinanza, non si possono rendere obbligatori i percorsi formativi e imporre lo svolgimento di lavori socialmente utili per chi lo percepisce? «Sono valide proposte, alcuni nostri sindaci già le hanno adottate. Il principio con cui il Reddito è stato istituito è giusto: lo Stato deve aiutare chi è sotto la soglia di povertà. Ma bisogna evitare che questo strumento sia utilizzato da imbroglioni che truccano le carte. Per questo va corretto». Le proposte di Forza Italia per la scuola? «Bisogna investire nel capitale umano. Incentivare la formazione scientifica e rafforzare gli istituti tecnici, vera fucina per le imprese che possono attingervi lavoratori specializzati, non rifugio di chi non vuole studiare». Bloccherete la privatizzazione di Ita? «Noi siamo per la privatizzazione. Ma non vogliamo che, con l’ingresso di Air France, gli aeroporti italiani diventino funzionali al turismo diretto in Francia». Siete favorevoli allo scostamento per intervenire sul caro bollette? «Serve una strategia complessiva: dal tetto al prezzo del gas a un nuovo recovery fund per garantire solidarietà da parte dell’Europa ai Paesi che subiscono maggiormente le ricadute delle sanzioni alla Russia, come Italia e Germania. Lo scostamento è l’extrema ratio». Forza Italia è d’accordo sulle sanzioni alla Russia? «È in atto uno scontro tra democrazie e autocrazie. Dobbiamo difendere il modello atlantista, democratico. Le sanzioni sono una scelta giusta, anche se dolorosa». 10 settembre 2022 (modifica il 10 settembre 2022 | 08:20) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-10 06:20:00, L’intervista al vicepresidente di Forza Italia (anche con le domande dei lettori): «Siamo noi a rappresentare il centro, Calenda e Renzi sono destinati all’irrilevanza», Adriana Logroscino

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