di Marco Bonarrigo
Oggi l’olimpionico salta al Golden Gala a Roma: «Peso 78 chili, ho fatto grandi sacrifici. Ora sento di poter volare». Assente il suo rivale-fratello Barshim, infortunato come Jacobs
«Dopo Tokyo, per qualche giorno ho pensato anche io di non aver più nulla da dimostrare: che cosa ci può essere di più grande di un oro olimpico? Ma quella medaglia mi ha aiutato a guardarmi dentro e ora so di essere un insoddisfatto cronico, uno che in qualunque pedana si arrabbierà se non vola alto». Per fortuna c’è Gimbo Tamberi ad animare la mesta conferenza stampa di presentazione del Golden Gala: una stella generosa e loquace tra fuoriclasse musoni come il top sprinter Fred Kerley che si esprime per svogliati monosillabi.
Tamberi ostenta un paio di scarpe coloratissime, preparategli dallo sponsor. «Le userò ai Mondiali di Eugene. Ogni scritta (il motto è “Fly or die”, ndr), ogni disegno è un pezzo importante della mia vita: la passione per il basket, l’amore per Chiara, l’ammirazione per gli atleti di colore e le loro imprese. Vorrei esprimere più apertamente i miei sentimenti e i miei valori ma fatico per timidezza e per paura di essere banale. A Roma voglio vincere una gara che mi è sempre sfuggita, poi puntare al Mondiale e a quei 2 metri e 40 che merito». Nel raccontarsi, Tamberi (che non troverà il rivale-fratello Barshim, infortunato) rivela la sua recente, durissima lotta contro la bilancia: «Peso 78 chili, ne ho persi 11,5 in pochi mesi grazie a una dieta rigorosa e a grandi sacrifici. Ora sento di poter volare».
Tamberi è la stella di una tappa italiana della Diamond League che torna nella sua sede naturale, l’Olimpico di Roma, e ritrova sugli spalti un pubblico che il marchigiano dovrà soddisfare facendo anche le veci dell’infortunato Marcell Jacobs , presente a bordo pista. Il meeting vedrà sfilare altri 15 olimpionici di Tokyo. In un 200 regale si sfidano le regine Felix, Miller-Uibo, Asher-Smith, Thompson-Herah, nei 100 maschili Kerley e King guidano gli americani, mentre sulla distanza doppia i nostri eroi di Tokyo Tortu, Desalu e Patta si misureranno con Bednarek e Adams. Negli 800 donne c’è il fenomeno Usa Athing Mu, nei 400 Kirani, nei 5000 la sfida impossibile di Crippa contro Barega e sei africani capaci di correre (molto) sotto i 13’. Tra i 36 azzurri, l’inedita prova sui 3000 metri di marcia dell’oro giapponese Massimo Stano e la speranza che Larissa Iapichino torni a saltare molto in lungo stimolata dal fenomeno tedesco Mihambo.
8 giugno 2022 (modifica il 8 giugno 2022 | 22:46)
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