Tanya, accusata per i 750 mila euro avuti dal principe di Linguaglossa: «La denuncia? Una ritorsione»

Tanya, accusata per i 750 mila euro avuti dal principe di Linguaglossa: «La denuncia? Una ritorsione»

Spread the love

di Giulio De Santis e Fulvio Fiano

La 36enne e l’accusa di circonvenzione di incapace: lo amavo davvero

Tatsiana «Tanya» Yashchanka, 36 anni, è accusata di circonvenzione di incapace per gli oltre 750 mila euro (in regali e contanti) avuti dal 52enne principe Giacomo Bonanno di Linguaglossa. La richiesta di arresto avanzata dal pm è stata respinta ma il suo intero patrimonio è oggi sotto sequestro. Intervistata da Giuseppe di Piazza per Corriere Tv accetta di ripercorrere tutta la vicenda.

Il giudice definisce il principe un «bipolare borderline», con un passato di droghe e alcol. E lei, ritiene, ha abusato del suo «stato di deficienza psichica».

«La mia antecedente denuncia per le sue violenze non è stata archiviata. La sua è invece una ritorsione».

È una donna spietata?

«No, assolutamente».

E innamorata?

«Lo sono stata».

Le è stato anche vietato di avvicinarsi a meno di 200 metri da lui.

«Fino a un mese fa ha continuato a mandarmi dichiarazioni d’amore alle quali ovviamente non ho risposto. Non gli scrivo da sette mesi perché lui ha un’altra relazione. È guarito molto in fretta».

È gelosa?

«No, ma so che sta bene come lo è sempre stato».

Non crede al giudice?

«Sono cose ancora da verificare, è una perizia di parte».

Oltre 110 mila messaggi scambiati in meno di tre anni.

«Ma eravamo una coppia vera. Se mi allontanavo, mi scriveva trecento volte al giorno chiedendo perdono».

Che rapporto era?

«Litigavamo spesso. Prima per la sua gelosia, poi perché mi sentivo presa in giro. Diceva di volere le mie stesse cose ma aveva altre relazioni».

Un giorno, si evince da questi messaggi che ha conservato, arrivò quasi ad ucciderla.

«Gli dissi che non accettavo più le bugie e volevo lasciarlo. “Se non starai con me non starai più con nessun altro”».

Perché non è andata già allora alla polizia? Perché non si è fatta refertare?

«C’era un sentimento molto forte e non volevo danneggiarlo. Mi chiese in tutti i modi di non farlo, non avrebbe più rivisto i suoi figli, che comunque non vede da tempo. Non volevo la guerra».

Un b&b in piazza di Spagna, tre auto, vacanze in mezzo mondo con la famiglia al seguito. Ha approfittato della sua instabilità?

«Era il suo tenore di vita anche con la ex moglie ed è proporzionato alla sua ricchezza. Nelle coppie ognuno contribuisce per quanto può».

Lei come vive, ora?

«Aspettando che mi ridiano ciò che mi appartiene. Prima di conoscere Linguaglossa avevo un mio patrimonio».

Lavora?

«Ho sempre lavorato, ho acquistato un appartamento a Roma Nord, una mia auto. Sono direttore commerciale».

In quale società?

«Lo ero in varie aziende italiane che si occupano di consulenza internazionale. Oggi mi aiuta la mia famiglia».

Ha sostenuto che la denuncia di Linguaglossa nasca da questioni di eredità. Può spiegare?

«È stata studiata a tavolino da uno studio legale. Sua sorella se ne è interessata in prima persona. Non entro in questioni familiari ma io e lui eravamo felici. Mi piaceva il suo essere “internazionale”».

E benestante, frequentatore assiduo di locali…

«Qualche volta l’ho accompagnato, non è il mio genere. Insieme abbiamo cominciato a fare una vita più salutare».

Perché tre auto in regalo?

«Due erano a noleggio. Una per la città, una per le gite».

La ragazza dell’Est che si innamora del ricco uomo di mezza età. La cattiveria è fin troppo facile da pensare.

«Ci siamo conosciuti da adulti, volevamo una famiglia e dei figli. Non contava l’età, né i soldi, né la nazionalità. Lo amavo incondizionatamente e l’amore non è contestabile».

Avete perso un figlio. Sarebbe cambiato qualcosa?

«Ho cercato io di cambiarlo, ma è violento e infedele».

O molto generoso.

«Non è bipolare, ha sempre un umore positivo, è pieno di amici. La nostra era una relazione pubblica e nessuno si è mai preoccupato».

Rivivrebbe questa storia?

«A Giacomo ho creduto e ora devo recuperare me stessa. Abbiamo avuto bei momenti che sono stati però cancellati da tutto questo».

Neanche per tutti i regali?

«La sua violenza era come una pistola sempre puntata alla tempia e non ha un valore materiale che possa farmi dire “ne è valsa la pena”».

3 dicembre 2022 (modifica il 3 dicembre 2022 | 07:43)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-12-03 19:04:00, La 36enne e l’accusa di circonvenzione di incapace: lo amavo davvero, Giulio De Santis e Fulvio Fiano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.