La tassa piatta che fa discutere
L’ultimo, in ordine di tempo, a mostrarsi critico nei confronti la flat tax è stato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che nel corso del suo intervento all’assemblea degli industriali della provincia di Varese del 4 ottobre, sua prima uscita pubblica dopo l’esito elettorale, ha detto che nella situazione in cui versa l’Italia «non possiamo permetterci immaginifiche flat tax sull’Irpef».
Alla presa di posizione la replica del senatore di Fratelli d’Italia e responsabile del programma elettorale del partito, Giovanbattista Fazzolari: il «programma del centrodestra sulla flat tax è ben preciso – ha detto il senatore -. Noi prevediamo, così come faremo, una flat tax sul reddito incrementale e di portare a 100 mila la flat tax per gli autonomi dalle attuali 65 mila. Questo è quello che c’è scritto nel programma, non c’è scritto di più e sicuramente con la prima legge di bilancio non ci sarà di più».
La flat tax incrementale è in effetti nel programma elettorale di Fratelli d’Italia ed è stata poi estesa a tutto il programma del centrodestra, mettendo all’angolo, almeno nella proposta della campagna elettorale, la flat tax al 15% cara a Matteo Salvini e quella al 23% proposta da Silvio Berlusconi.
Ma quali sono le differenze?
Il Corriere della Sera e il sito Corriere.it oggi e domani escono senza le firme dei giornalisti per un’agitazione sindacale
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, 2022-10-06 05:23:00, Per quanto riguarda l’introduzione di una tassa piatta per tutti, il programma condiviso dal centrodestra parla solo di una flat tax incrementale. La Lega però punta al 15% per tutti, mentre Forza Italia non ha ancora rinunciato al cavallo di battaglia di Berlusconi di una flat tax al 23%, Massimiliano Jattoni Dall’Asén