L’iniziativa del vicepremier Matteo Salvini di fornire taxi gratuiti fuori dalle discoteche sta suscitando vivaci dibattiti. Benché l’obiettivo sia prevenire incidenti stradali causati dall’abuso di alcol, molti ritengono che ci siano questioni più pressanti da affrontare.
Il Corriere della Sera riporta che il progetto pilota riguarda sei discoteche, con un investimento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di 60 mila euro. Tuttavia, la promessa di portare a casa i ragazzi entro un raggio di 20 o 30 chilometri si è rivelata problematica. Molti sono stati lasciati in piazze pubbliche e non direttamente a casa.
Le reazioni sui social non si sono fatte attendere. Molti utenti accusano Salvini di utilizzare denaro pubblico per un servizio che, secondo loro, incoraggia comportamenti irresponsabili. La frustrazione è palpabile, con molti che esprimono il desiderio di vedere i fondi pubblici indirizzati verso istruzione e formazione, piuttosto che taxi per ragazzi ubriachi. I messaggi condivisi riflettono un senso di indignazione, sottolineando come l’educazione e la sanità dovrebbero essere priorità rispetto a servizi come questi.
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