La proposta ha subito acceso il dibattito
Anche un fetta del mondo docenti non sembra rifuggire l’ipotesi. Sono favorevoli alle telecamere in aula ma da utilizzare solo nel momento in cui si verifica un episodio particolare e si deve capire meglio cosa è successo. Dovrebbe essere impossibile, per il resto, che chiunque possa “spiare” gli insegnanti.
A essere contrari i sindacati. «La scuola è un ambiente educativo, pensare a telecamere in classe fa venire in mente un riformatorio o un carcere», dice Pino Turi, segretario generale Uil Scuola. Per Maddalena Gissi, Cisl Scuola, il timore non sono le telecamere «ma che si possa mettere in discussione la relazione tra insegnante e discente. Semmai abbiamo bisogno di telecamere laddove l’occhio dell’insegnante non arriva – prosegue Gissi – per esempio nelle scale d’emergenza, nei corridoi, in alcuni luoghi in cui le azioni di bullismo
avvengono. Il dubbio però è: se dovessimo mettere le telecamere, chi dovrebbe controllare il materiale prodotto?». Anche Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda, si dice «molto perplesso»; e Francesco Sinopoli, a capo della Flc Cgil, taglia corto: «Siamo contrari».
Fonte dell’articolo: IlSole24Ore
Nessun docente professionalmente preparato può essere disturbato dalle telecamere e il 90% dei docenti è preparato.
La sicurezza e la trasparenza sono due elementi importantissimi: SI alle telecamere.
Non facciamo strumentalizzazione sindacale su cose così importanti per alunni, docenti e genitori.
I sindacati si battessero per adeguare gli stipendi dei docenti al costo della vita.