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Emanuela Micucci su Italia Oggi scrive:
Non decolla il tempo pieno alla primaria. Soprattutto al Sud, dove si preferiscono le 27 ore settimanali. Eppure, la legge di Bilancio 2018 , varata dal governo Conte 1, aveva spinto per il tempo pieno con 2 mila assunzioni, pensando proprio al Mezzogiorno. I primi dati sulle iscrizioni al prossimo anno scolastico, infatti, mostrano che il tempo pieno viene richiesto maggiormente nelle regioni del Centronord. Con il primato al Lazio, dove lo sceglie il 64,1% delle famiglie, seguito da Piemonte al 62,5% e Toscana al 60,1%. Stesso podio dell’anno scorso. Mentre la percentuale più bassa si conferma ancor a una volta in Sicilia, dove opta per il tempo pieno solo il 14,8% degli alunni, Molise (15,3%), Puglia (21,4%), Campania (26,7%) e Calabria (29%). Se le 40 ore settimanali non piacciono al Sud, non aumentano i consensi neppure nel resto del Paese.
Il tempo pieno, infatti, è stato scelto per il prossimo anno scolastico dal 46,1% degli alunni che si iscrivono alla primaria, rispetto all’attuale 45,8%: un incremento di appena lo 0,3%, che ribadisce una tendenza all’aumento della richiesta ma molto piccolo. Di fatto, un conferma dei dati degli ultimi anni. Il 31% invece sceglie il modulo da 27 ore settimanali. Il restante 18% quello fino a 30 ore e solo il 5% le 24 ore. Alle medie è un plebiscito per l’orario di 30 ore settimanali, richiesta da tutti: 86,7%. Con il Lazio al 92,2%, l’Emilia Romagna al 92,1%, il Veneto al 90%, oltre al Molise al 95,7%, le Marche al 92,7%, la Puglia al 94,9%. Decisamente indigesto il tempo prolungato alle medie: scelto da appena il 13,3% degli studenti, percentuale di fatto stabile. Di cui il 9,9% preferisce quello da 36 ore settimanali e il 3,4% quello fino a 30 ore.
