Choc a Praga dove 15 persone hanno perso la vita in una sparatoria nella sede dell’Università di Praga, situata in piazza Jana Palacha, nel cuore storico della città. David Kozak, un giovane ceco di 24 anni, armato di un fucile AR-15, ha aperto il fuoco facendo diverse vittime e feriti.
La folle azione di Kozak, prima di rivolgere la sua furia omicida verso l’università, ha incluso l’uccisione di suo padre, il cui corpo è stato rinvenuto ore prima dell’attacco. La sparatoria è avvenuta nell’Università Carlo, in piazza Jan Palach, nella Città Vecchia della capitale.
Le immagini diffuse sui social media mostrano scene scioccanti di persone in fuga e dell’attentatore che si muove all’interno della facoltà. In un gesto di coraggio, alcuni studenti sono riusciti a trovare rifugio sul cornicione del tetto dell’edificio.
Nei giorni precedenti l’attacco, Kozak aveva pubblicato messaggi inquietanti su Telegram, esprimendo il suo desiderio di emulare altri tragici episodi di violenza scolastica, come quello perpetrato da Alina Afanaskina una ragazza di 14 anni che ha ucciso una persona in una scuola in Russia il 7 dicembre 2023. “Non ha ucciso abbastanza persone, cercherò di risolvere la cosa”, avrebbe scritto Kozak. Pare, inoltre, che l’aggressore avrebbe detto che era stufo della vita, che tutti lo odiavano e che lui odiava tutti.
Intanto, dall’Italia, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, fa sapere che la Farnesina e l’ambasciata italiana a Praga stanno monitorando l’evoluzione degli eventi, in raccordo con le autorità locali. Mentre la premier Giorgia Meloni esprime “il più sentito cordoglio alle famiglie delle vittime, la vicinanza ai feriti e a tutta la popolazione della Repubblica Ceca”. Palazzo Chigi, inoltre, “ribadisce la più ferma condanna di ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, evidenziando che l’Europa ha il dovere di reagire e rafforzare ogni strumento utile a garantire la massima sicurezza dei cittadini”.
Clima di paura fra gli italiani residenti nella capitale ceca piombata in un attimo dalla quiete festosa degli addobbi e delle luminarie natalizie all’incubo della sparatoria che ha causato almeno dieci vittime nell’università cittadina. Centro bloccato, bus e tram deviati, bambini tenuti chiusi nelle scuole, genitori angosciati.