I test sul sangue per  scoprire in anticipoi tumori funzionano davvero?

I test sul sangue per scoprire in anticipoi tumori funzionano davvero?

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di Vera Martinella

Sempre pi spesso pubblicizzati e sponsorizzati come rivoluzionari, ma quanto sono efficaci? Ecco il principio su cui si basano e per chi sono davvero gi in uso oggi (anche in Italia)

La messa a punto di test del sangue che scoprono i tumori prima che diano sintomi o che siano visibili con gli esami ad oggi disponibili oggetto di studio in centinaia di ricerche in tutto il mondo, finanziate anche da Bill Gates e Jeff Bezos. La grande speranza quella di riuscire a scoprire la presenza di un tumore solo con un prelievo di sangue. Quando la malattia ancora ai suoi primissimi stadi e non ha dato altri sintomi. Quando le cure tempestive e poco invasive possono portare a guarigione definitiva sempre pi persone.Il problema che test di questo genere vengono sempre pi spesso pubblicizzati come rivoluzionari, sponsorizzati dalle aziende produttrici. Ma quanto sono davvero efficaci? Sono in grado di cambiare realmente la storia della lotta al cancro o soltanto strategia promozionale?

A pagamento: il costo tra 500 e 2mila euro

La domanda se la pongono, giustamente, in molti prima di mettere mano al portafoglio (si tratta di test in vendita a una cifra variabile tra i 500 e i 2mila euro) e il tema stato ripreso di recente e in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal. A che punto siamo veramente?  per rendere pi vicina questa speranza che molti scienziati lavorano ogni giorno — risponde Antonio Russo, ordinario di Oncologia medica all’Universit di Palermo —. Le ricerche ci sono, ma non siamo ancora alla “realt”. Il test che utilizza il sangue come surrogato del tessuto neoplastico (quello che si ottiene con la classica biopsia) prima ancora della diagnosi stessa di tumore pu definirsi come un vero e proprio esempio di biopsia liquida in pazienti apparentemente sani. E la biopsia liquida una metodica promettente che gi in uso per monitorare l’evoluzione della malattia e adeguare le cure, ma per ora non basta per arrivare a una diagnosi. Il principio su cui si basano i vari test che il rischio di cancro possa essere gi scritto nel nostro Dna alcuni anni prima della diagnosi e che questi esami permettano di scoprirlo con ampio anticipo. Oppure che siano in grado di intercettare delle cellule cancerose in circolo nell’organismo e dunque nel sangue.

Lo studio

Durante l’ultimo congresso annuale della Societ Europea di Oncologia, tenuto a settembre a Parigi, si tornati a parlare del test in grado di riconoscere con precisione oltre 50 tipi di cancro e identificare in quale tessuto (ovvero organo) il tumore ha origine, prima che la malattia dia dei segnali clinici della sua presenza. Di cosa si tratta nello specifico? Lo studio PATHFINDER ha analizzato il Dna libero circolante nei campioni di sangue prelevati da 6.621 persone, tutte ultra 50enni e senza una diagnosi di cancro, riguarda uno specifico test, messo a punto da scienziati americani che collaborano con una societ privata — precisa Russo, che anche presidente del Collegio deli oncologi medici universitari (COMU) —. Il test si rivelato in grado di identificare un “segnale cancerogeno” (alterazioni comuni a pi di 50 tipi di tumori diversi) nell’1,4% dei partecipanti e, tra questi con esito dell’esame positivo, la diagnosi oncologica stata successivamente confermata in circa il 40% dei casi. Delle 6.290 persone sane il 99,1% ha effettivamente ricevuto un responso negativo al test. In pratica l’esame oggetto della sperimentazione ha dimostrato una buona accuratezza nello scoprire il cancro in chi lo aveva e un’elevata specificit per le persone sane. I falsi positivi, che richiedono poi lunghe e costose ulteriori indagini, sono stati pochi. Un passo avanti importante, che per necessita di ulteriori conferme.

Il rischio: ansia ingiustificata

Anche perch la posta in gioco alta: per molti esperti il rischio pi grande nella diffusione indiscriminata dei test in vendita quello di creare ansia e paure indiscriminate. Questi esami richiedono poi numerose altre indagini per confermare effettivamente la presenza di un tumore — spiega Nicola Normanno, direttore del Dipartimento di Ricerca Traslazionale all’Istituto Tumori Fondazione Pascale di Napoli —: il pericolo, in caso di “falsi positivi”, quello di dover fare numerosi accertamenti inutili. Uno spreco per il sistema sanitario e un enorme carico di angoscia per gli interessati.  un investimento economico conveniente? Non per le singole persone — spiega Normanno —. A oggi non esiste ancora un test scientificamente convalidato, efficace. Servono ancora molte prove di validit prima di poter disporre di uno strumento maturo da poter somministrare come screening universale, ovvero “a tappeto” su tutta la popolazione sana. E, di conseguenza, neppure per il Ssn. Abbiamo gi degli screening efficaci, gratuiti in Italia: la mammografia per la diagnosi precoce di tumore al seno, Pap test o Hpv test per quello all’utero, ricerca del sangue occulto nelle feci per il colon. Cos, ogni anno, si scoprono lesioni precancerose o carcinomi agli stadi iniziali che vengono asportati con elevate probabilit di completa guarigione per i pazienti. E da poco si aggiunto un programma finanziato dal Ministero della Salute, riservato ai forti fumatori o ex, con la Tac spirale per il cancro ai polmoni. Per questi esami i numeri, derivanti da milioni di persone in tutto il mondo, hanno dimostrato tutti i vantaggi e i possibili svantaggi o rischi (e i contro sono stati giudicati inferiori ai pro). E sono stati misurati i successi, in termini di vite umane salvate e di risparmi economici. Numeri che ancora mancano per i promettenti e sponsorizzati test del sangue multicancro.

9 febbraio 2023 (modifica il 10 febbraio 2023 | 12:36)

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