Il testamento di Benedetto XVI: che cosa cè nelle parole del Papa emerito

Il testamento di Benedetto XVI: che cosa cè nelle parole del Papa emerito

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di Gian Guido Vecchi

Nel testamento spirituale di Benedetto XVI risuonano i discorsi fondamentali di un pontificato che ha voluto mostrare la ragionevolezza essenziale della fede contro ogni fondamentalismo

CITT DEL VATICANO — In principio era il Verbo. O, meglio, nell’ arch era il Lgos. Per capire il testamento spirituale di Benedetto XVI bisogna partire da qui. L’inizio del celebre prologo del Vangelo di Giovanni uno dei momenti decisivi nella storia della cultura occidentale. Il cristianesimo delle origini vuole diffondere la buona notizia e pensa i termini fondamentali nati in ambiente e lingua ebraica, o aramaica, nella koin o lingua comune del tempo, il greco, come oggi l’inglese, seppure riservata ai ceti pi colti. E cos, nell’incipit vertiginoso di Giovanni, entrano in gioco due parole-chiave della filosofia greca: l’arch, la ricerca del principio razionale che fonda la filosofia a partire dai presocratici, e il lgos come discorso razionale. Ecco, per il teologo Joseph Ratzinger tutto questo non era un accidente della storia, ma un evento provvidenziale: Dio davvero Lgos.

E nel testamento risuonano i discorsi fondamentali di un pontificato che ha voluto mostrare la ragionevolezza essenziale della fede – e quindi la sua possibilit di entrare in dialogo, senza confusione di ruoli, con la scienza – contro ogni fondamentalismo fideistico o scientismo ottocentesco, con relativi strascichi nel Novecento. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza, scrive Benedetto XVI.

Cos come, d’altronde, nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificit. Fede e scienza, semplicemente, procedono su piani differenti: nessuna teoria scientifica potr dimostrare che Dio non esiste, come nel resto il pensiero teologico ha rinunciato da secoli a dimostrarne l’esistenza o, peggio ancora, a contestare le teorie scientifiche come se potessero mettere in pericolo la fede. Da Popper a Feyerabend, i maggiori filosofi della scienza del Novecento non avrebbero nulla da eccepire. La teoria darwiniana dell’evoluzione, ad esempio, descrive i fenomeni: il perch questo accada o la causa finale aristotelica non appartengono alla scienza, ed anzi la scienza moderna nasce proprio escludendo questi problemi: quella che il filosofo Giulio Giorello chiamava la strategia riduzionista di Galileo. E cos fede e ragione possono dialogare, rimanendo ciascuna nel proprio campo, nella ricerca comune della verit.

Come ha scritto padre Federico Lombardi nel suo ricordo di Benedetto XVI, sulla Civilt Cattolica, Ratzinger insiste sul tema della ricerca della verit anche con le forze della ragione umana, e per questo polemizza ripetutamente contro il relativismo e la sua “dittatura” nel tempo presente. Tra le innumerevoli riflessioni del grande teologo tedesco, mette conto citare almeno due discorsi memorabili del suo pontificato. La lezione dell’aula magna dell’universit di Regensburg, il 12 settembre 2006, il Dio-Lgos come antidoto ad ogni violenza religiosa: L’incontro tra il messaggio biblico e il pensiero greco non era un semplice caso. La visione di san Paolo, davanti al quale si erano chiuse le vie dell’Asia e che, in sogno, vide un Macedone e sent la sua supplica: Passa in Macedonia e aiutaci! (cfr At 16,6-10) – questa visione pu essere interpretata come una condensazione della necessit intrinseca di un avvicinamento tra la fede biblica e l’interrogarsi greco. E la riflessione al Collge des Bernardins di Parigi, il 12 settembre 2008, quando il Papa teologo aveva spiegato come il monachesimo di San Benedetto avesse salvato il patrimonio del pensiero antico e formato la cultura europea grazie a quei monaci che avevano come obiettivo quaerere Deum , cercare Dio: Cos, proprio a causa della ricerca di Dio, diventano importanti le scienze profane che ci indicano le vie verso la lingua. Poich la ricerca di Dio esigeva la cultura della parola, fa parte del monastero la biblioteca che indica le vie verso la parola.

1 gennaio 2023 (modifica il 1 gennaio 2023 | 20:03)

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