Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani fa alcune osservazioni sulla norma completa, così come modificata dal DL 44/2023, relativa al TFA Sostegno VIII ciclo.
“2. Fino al termine del periodo transitorio di cui al comma 1, ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità accedono, nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto del Ministero dell’Università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione, coloro, ivi compresi i docenti assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello Stato, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso del titolo di studio valido per l’insegnamento.”
In particolare rileviamo una possibile incongruenza nella norma relativa all’utilizzazione in assegnazione provvisoria sul sostegno agli istituti secondari di primo grado di molti docenti di ruolo della classe di concorso A46 – discipline giuridiche ed economiche, che, avendo maturato almeno un anno di servizio sul sostegno, sono stati utilizzati nel primo grado per tre anni di seguito e, non essendo in possesso del titolo di studio valido per insegnare nella scuola media, non potrebbero usufruire del beneficio previsto dalla norma.
Un’applicazione della norma così restrittiva penalizzerebbe ulteriormente la classe di concorso A46 che, nell’arco degli ultimi dieci anni, è stata bistrattata per ragioni che non riusciamo a comprendere.
Sentiamo doveroso ribadire che i docenti della classe di concorso A46 sono stati inseriti di ruolo negli istituti secondari di primo grado nel piano di assunzione della legge 107/2015 e nell’anno successivo sono stati estromessi senza una motivazione plausibile.
Adesso si concretizzerebbe l’eventualità per tali docenti di venire tagliati fuori dalla possibilità di accedere al TFA, pur avendo, sul campo, con l’esperienza pratica nelle aule, acquisito competenze e tecniche didatticamente valide.
Ci auguriamo che non si vada in tale iniqua direzione e che si ragioni non solo in funzione del benessere delle famiglie dei docenti A-46, sempre più costretti a lavorare per anni lontano da casa, imbrigliati in pastoie burocratiche di vario genere, ma anche della serenità di tanti genitori di studenti fragili che hanno già apprezzato l’umanità e la dedizione di tali docenti, i quali hanno accumulato anni di servizio proprio a contatto con chi necessita di ulteriori cure e attenzioni.
Attendiamo il bando del TFA Sostegno.
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