Anche i docenti sono costretti a sacrifici incredibili per garantire la propria formazione e migliorare la propria posizione professionale. Un caso simbolico è quello di una giovane insegnante di Torino, costretta a viaggiare settimanalmente tra il Piemonte e la Sicilia per frequentare un corso di specializzazione a Enna.
Da Torino a Enna, un viaggio per la formazione
“La mia vita per un anno è stata divisa tra Torino ed Enna”, ha raccontato la giovane a La Repubblica. “Ho lavorato in una scuola torinese, poi nel weekend andavo in Sicilia per il corso di specializzazione e rientravo la domenica. È stata un’odissea, ma i posti a Torino per specializzarsi sono risicati. In Sicilia, invece, sono entrata subito.”
Per poter permettersi di seguire il corso, la giovane insegnante e il suo marito hanno dovuto affittare una casa a Enna. “Quando sono entrata a Enna, ho capito che era impossibile cambiare ogni weekend un b&b. Abbiamo lasciato la casa in affitto a Torino e ne abbiamo presa una a Enna per cinquecento euro al mese.”
Il ritmo frenetico tra viaggi e lavoro
Ogni settimana, l’insegnante riduceva le sue ore di lavoro per prendere un volo per la Sicilia, seguire il corso nel weekend e tornare a Torino per lavorare. Nonostante le difficoltà logistiche, come ritardi, voli cancellati e costi elevati, è riuscita a mantenere un basso tasso di assenze.
Un futuro ancora incerto
Nonostante gli enormi sacrifici, il futuro per l’insegnante è ancora incerto. “Sono nella graduatoria provinciale per le supplenze, i posti in ruolo per le superiori sono solo 133 e potrei rischiare di essere superata da chi non ha ancora maturato esperienza lavorativa a scuola. Temo che l’odissea non sia terminata”, ha concluso.
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