Dal 4 al 7 luglio si svolgeranno le prove preselettive per quanto riguarda il Tfa sostegno VII ciclo. I candidati, oltre a prepararsi alla prova, devono sapere cosa possono portare in aula e cosa devono fare. In questo articolo vediamo quali sono le norme generali a tal proposito.
La prova preselettiva si svolgerà nelle date indicate nel dm 694 del 30 maggio 2023
- mattina del 4 luglio 2023: prova scuola dell’infanzia
- mattina del 5 luglio 2023: prova scuola primaria
- mattina del 6 luglio 2023: prova scuola secondaria di I grado
- mattina del 7 luglio 2023: prova scuola secondaria II grado
Quando la prova preselettiva non si svolge
Al di là dei casi singoli di esonero dalla prova preselettiva, essa non si svolge per nessuno qualora il numero dei candidati che ha prodotto domanda per il grado di scuola considerato sia inferiore al doppio del numero dei posti a bando.
Le Università pubblicano quindi, dopo la scadenza della presentazione della domanda, se la preselettiva è confermata o meno. Ecco dove è stata annullata
Se non si svolge tutti i candidati sono ammessi alla prova scritta. Ricordiamo che in ogni caso il punteggio della preselettiva non concorre al voto finale.
In cosa consiste e come si supera la prova preselettiva
Il DM n. 694/2023, riguardo alle prove d’accesso, rinvia al decreto n. 92/2019, come modificato dal decreto n. 90/2020. In base alla predetta normativa:
- il test preselettivo è costituito da 60 quesiti, formulati con cinque opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne individua una soltanto;
- almeno 20 dei suddetti quesiti devono verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana;
- riguardo alla valutazione dei quesiti, sono attribuiti 0,5 punti per ciascuna risposta corretta, mentre sono attribuiti punti 0 (zero) per ciascuna risposta errata o non data;
- il test preselettivo è superato (per cui si accede alla prova scritta) da un numero di candidati pari al doppio dei posti disponibili nel singolo Ateneo; è inoltre superato da coloro che, all’esito del medesimo test, abbiano conseguito lo stesso punteggio dell’ultimo degli ammessi;
- Il punteggio conseguito nel test preselettivo non è computato ai fini della predisposizione della graduatoria degli ammessi al corso.
N.B. I candidati esonerati dalla prova preselettiva sono ammessi direttamente alla prova scritta in deroga al limite di posti indicati dal bando.
Tematiche
Il DM n. 92/2019, riguardo alle tematiche su cui devono vertere le prove d’accesso rinvia al DM 30 settembre 2011 nel cui articolo 6/1 leggiamo che le predette prove (preselettiva compresa) sono volte a verificare il possesso di:
- competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
- competenze su empatia e intelligenza emotiva;
- competenze su creatività e pensiero divergente;
- competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.
I quesiti del test preselettivo, pertanto, verteranno sulle tematiche attinenti alle sopra riportate competenze, esclusi i 20 quesiti che saranno volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana da parte dei candidati.
Iscrizione alla prova preselettiva
I candidati devono visualizzare il bando dell’Università in cui intendono sostenere la prova e pagare il contributo di iscrizione alla prova preselettiva. Il contributo varia da Ateneo ad Ateneo ma in tutti i casi bisogna seguire la procedura online.
Il contributo di segreteria non verrà in ogni caso rimborsato, sia se non si dovesse partecipare alla preselettiva per motivi personali sia se la preselettiva verrà annullata per i motivi riportati nel bando.
Per conoscere la procedura per iscriversi alla prova preselettiva bisogna leggere le istruzioni fornite dall’Università di interesse.
Convocazione dei candidati
Le Università pubblicheranno l’elenco degli aspiranti convocati e di quelli esonerati. La pubblicazione sul sito internet dell’Università ha valore di notifica nei confronti di tutti i candidati, non verranno inviate comunicazioni individuali.
In ogni caso i candidati sono ammessi alla selezione con riserva. I requisiti di accesso verranno controllati solo in seguito alle prove e l’esclusione può avvenire in qualunque momento della procedura, con motivato provvedimento dell’Amministrazione, che verrà notificato all’interessato.
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Cosa devono fare e cosa possono portare all’esame i candidati
Per sostenere la prova preselettiva il candidato deve presentarsi, per le operazioni di appello e identificazione, nella sede e nell’orario indicati dall’Università di interesse.
Importante il passaggio dell’identificazione prima di accedere all’aula. Coloro che si presentassero senza documenti o con documenti non validi, oppure in ritardo, non saranno ammessi.
I candidati che non risultassero nell’elenco dei partecipanti alla prova potranno certificare l’avvenuta iscrizione entro i termini previsti dal presente bando esibendo la ricevuta del versamento del contributo.
Dentro l’aula: attenzione alle procedure d’esame
Un aspetto molto importante da tenere in considerazione sono i motivi di esclusione dalla prova preselettiva.
A tal proposito, i candidati non possono:
– comunicare fra loro verbalmente o per iscritto, quindi mettersi in relazione con altri, salvo che con i componenti della Commissione d’aula;
– introdurre in aula appunti manoscritti, testi di qualunque specie, calcolatrici, telefoni cellulari e quant’altro venga comunicato prima dell’inizio della prova;
– lasciare l’aula prima di un’ora dall’inizio della prova.
Altro aspetto da evidenziare: le prove di accesso possono essere annullate qualora riportino la firma o segni idonei a fungere da elementi di riconoscimento della/del candidata/o.
Infine, chi risulta assente al test preselettivo viene considerato rinunciatario.
IMPORTANTE: Pur trattandosi di indicazioni generali che riguardano lo svolgimento delle prove preselettive su tutto il territorio nazionale, è fortemente consigliato leggere attentamente il bando dell’Ateneo dove si è scelto di sostenere la prova preselettiva. Potrebbero esserci ulteriori specifiche da prendere in considerazione.
Ad esempio: l’Università Suor Orsola Benincasa riporta che “i candidati che abbiano necessità di tenere con sé effetti personali indispensabili, bevande da consumarsi o farmaci da dover assumere nel corso delle prove dovranno riporli in appositi sacchetti di plastica trasparente da esibirsi al personale di vigilanza al momento dell’ingresso in aula“.
Ecco QUI l’elenco di tutti i bandi
Candidati con disabilità e DSA
I bandi riportano anche le indicazioni per i candidati con disabilità e con disturbi dell’apprendimento (Dsa).
A tal proposito, i candidati con disabilità o con DSA possono richiedere ausili necessari in relazione alla propria disabilità o disturbo. Non solo: possono richiedere anche eventuali tempi aggiuntivi per poter sostenere la prova.
Da evidenziare, però, che tale richiesta deve avvenire tramite segnalazione da effettuare al momento dell’iscrizione nell’apposita sezione su PICA, entro la data di scadenza.
Pertanto, le Commissioni esaminatrici, sulla base della documentazione pervenuta, valuteranno gli eventuali ausili e/o tempi aggiuntivi da concedere.
Inoltre, diversi atenei, hanno specificato che i candidati con disabilità pari o superiore al 66% hanno diritto all’esonero dal pagamento del contributo per l’iscrizione alla prova.
Per poter usufruire dell’esonero, all’atto dell’iscrizione alla prova dovranno dichiarare la disabilità e allegare il certificato rilasciato dall’ente competente, richiesto obbligatoriamente dal sistema.
E ancora: in base al comma 2 bis dell’art. 20 della L. 104/92 (introdotto dalla L.11 agosto 2014 n. 114) la persona affetta da invalidità uguale o superiore all’80% non è tenuta a sostenere la prova preselettiva.
Dovrà comunque seguire la procedura di iscrizione al concorso (per le successive prove) senza pagare la quota di iscrizione. Anche in tale caso la segnalazione deve essere effettuata all’atto di scrizione al concorso, entro la data di scadenza del bando.
I candidati con invalidità, disabilità o con DSA residenti in Paesi esteri, devono presentare la certificazione legalizzata, ove previsto dalle norme internazionali vigenti, attestante lo stato di invalidità, disabilità o di DSA rilasciata nel Paese di residenza, accompagnata da una traduzione, giurata e di traduttore ufficiale o certificata conforme al testo originale dalle rappresentanze diplomatiche italiane, in lingua italiana o in lingua inglese.
Gli organi di Ateneo incaricati di esaminare le certificazioni accertano che la documentazione straniera attesti una condizione di invalidità, disabilità o di disturbo specifico dell’apprendimento riconosciuta dalla normativa italiana.
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