Timori per la cybersecurityIl ceo di Kaspersky Italia:«Ma con i nostri antivirusle aziende non rischiano»

Timori per la cybersecurityIl ceo di Kaspersky Italia:«Ma con i nostri antivirusle aziende non rischiano»

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Purtroppo non è più tempo di guerra fredda e accanto a quella fisica avanza anche la guerra digitale. E il tema interessa anche l’Italia. Al centro del dibattito, da qualche giorno, è finito il gigante russo della cybersecurity, Kaspersky. Le soluzioni antivirus di Kaspersky sono tra le più utilizzate al mondo (è tra i primi cinque produttori globali) e sono adottate anche da diverse pubbliche amministrazioni italiane, tra cui ministeri e la stessa Polizia. Non a caso qualche giorno fa Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza nazionale, ha dichiarato al Corriere della Sera: «Dobbiamo liberarci da una dipendenza dalla tecnologia russa. Per esempio quella dei sistemi antivirus prodotti dai russi e utilizzati dalle nostre pubbliche amministrazioni, per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco». Da Kaspersky Italia spiegano: «Il nostro obiettivo è sempre stato chiaro e trasparente – spiega il general manager Cesare D’Angelo –, in questi anni abbiamo cooperato per un cyberspazio libero e sicuro. La nostra priorità è sempre stata la privacy e la sicurezza dei nostri utenti. Oggi più che mai, alla luce di questo conflitto bellico che, come persone, condanniamo con forza».

Rimane comprensibile la perplessità di chi deve garantire la sicurezza nazionale e si ritrova un partner russo all’interno di alcuni processi tra i più sensibili del nostro sistema. «Comprendiamo pienamente i dubbi dei partner istituzionali alla luce della tragedia in corso – continua il general manager di Kaspersky Italia –, siamo disponibili nei confronti di chi voglia avere delucidazioni tecniche o voglia esaminarci. Vorrei ricordare che rappresento l’azienda che, in questo settore, ha investito più di tutte in iniziative di trasparenza, spostando in Svizzera i data center in cui vengono processati i dati che i clienti scelgono di condividere volontariamente. E siamo pronti a portare a Zurigo chiunque voglia testare l’affidabilità dei nostri sistemi».

Kaspersky in Italia vanta circa 2.700 partnership con il settore pubblico (ministeri, Comuni, alcuni settori delle forze dell’ordine) e circa 10 mila clienti attivi nel mondo business. A fine gennaio il colosso russo ha ricevuto anche la certificazione del Mise. «Abbiamo ottenuto i massimi livelli di certificazione da advisor esterni in merito all’integrità e qualità dei nostri processi di sviluppo delle soluzioni e dei nostri data center — ricorda D’Angelo —, abbiamo introdotto processi di controllo di tutti gli aggiornamenti che vengono condivisi con i clienti, in modo da impedire l’eventualità di qualsiasi alterazione. È importante sapere che questi controlli, e l’approvazione finale prima della distribuzione, avvengono fuori dalla Russia. Non esiste alcuna connessione, alcun vaso comunicante tra country, processiamo dati volontariamente condivisi dai nostri clienti e non dati personali. La nostra attività avviene in stretta cooperazione con molti altri partner e in totale sicurezza».

, 2022-03-16 09:17:00, ,

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