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Attualmente migliaia di docenti iscritti nelle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) non possono far valere i titoli di abilitazione all’insegnamento o di specializzazione per il sostegno conseguiti all’estero fino a quando il ministero dell’istruzione non ne avrà riconosciuto la piena validità.
Per il momento sono iscritti con riserva, ma potrebbe arrivare un cambiamento che li riguarda.
Nell’incontro al ministero con i sindacati martedì 28 marzo, l’Amministrazione ha prospettato una modifica dell’O.M. 112 del 2022 relativa alla costituzione delle GPS, per il biennio 2022/24, nell’intento di dirimere le questioni riguardanti i titoli di specializzazione e abilitazione conseguiti all’estero.
L’Amministrazione ha proposto la modifica dell’art. 7, comma 4 lettera e), della citata ordinanza, ipotizzando che, in attesa dell’espletamento della procedura di verifica e riconoscimento di tali titoli, vi sia comunque la possibilità, per chi ne è in possesso, di ottenere un contratto a tempo determinato, anziché, come avviene attualmente in attesa del riconoscimento, essere inserito in GPS di I fascia con riserva, senza diritto di nomina.
Una simile integrazione, secondo la Cisl-scuola, potrebbe determinare tensioni quanto mai inopportune in un settore particolarmente delicato e importante del sistema scolastico come quello legato all’inclusione degli alunni con disabilità.
Infatti, gli attuali iscritti in graduatoria si vedrebbero scavalcati da questi docenti con titolo estero e potrebbe uscirne un contenzioso infinito con compromissione del conferimento delle prossime nomine.
Nei numerosi servizi che negli ultimi mesi Tuttoscuola ha dedicato al problema dei titoli conseguiti all’estero (si veda sotto negli approfondimenti proposti), avevamo notato con sorpresa che i docenti controinteressati, le associazioni e le famiglie degli alunni con disabilità erano rimasti in silenzio di fronte all’ondata dei titolati all’estero, ma ora sembra che qualcosa si muova, perché gruppi di docenti hanno inviato una lettera al ministro per essere tutelati.
La bozza di ordinanza, tuttavia, sembra ignori tale richiesta, ma, di fronte all’altolà sindacale che ha ritenuto opportuno evitare soluzioni affrettate richiedendo di procedere ad un confronto, il Ministero ha accettato di approfondire il problema. Per il momento, però, il rischio di una guerra tra precari è tutt’altro che scongiurato.
Per approfondimenti:
– Titoli esteri: il ‘silenzio degli innocenti’ che sorprende
– Titoli esteri: interessano solo ai docenti o anche ai genitori e alle associazioni dei disabili?
– Titoli esteri. I ‘poteri forti’ mettono pressione al Ministero?
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