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“Nelle ultime ore si sta facendo strada l’ipotesi di equiparazione dei titoli esteri per la specializzazione sul sostegno didattico. Confidiamo che questa ipotesi venga accantonata dal Governo e si potenzino invece le università italiane in modo da evitare la carenza di docenti specializzati”: lo sottolinea all’Ansa Vincenzo Falabella, presidente Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap.
Falabella evidenzia infatti le differenze dell’Italia rispetto agli Paesi: nel nostro si lavora per l’inclusione scolastica, in altri Stati esistono tuttora le classi per alunni con disabilità. Ciò che ne deriva è un tipo di approccio differente.
La soluzione per la Fish sarebbe quindi aumentare il numero di docenti specializzati: per farlo è necessario “istituire dei corsi di laurea per il sostegno presso le facoltà di scienze della formazione. Seguendo questo percorso sarebbe facilitata ed incrementata la specializzazione degli insegnanti di sostegno“.
Falabella ricorda la proposta di legge della Fish che prevede la separazione delle cattedre e che era stata valutata positivamente dal ministro dell’Istruzione. “Dal 1986 in Italia – evidenzia – c’è una normativa che cancella di fatto le classi speciali e l’approccio all’insegnamento che ne derivava“.
Per la Fish equiparare i titoli esteri per la specializzazione su sostegno didattico significa tornare indietro. “Incaricare, questi professionisti, tramite la messa a disposizione, per un tempo determinato, come già avviene, data l’attuale carenza di personale specializzato è invece una risposta giusta, purché resti temporanea” conclude.
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