di Arianna Ascione
L’attore britannico, che nei film della saga ha interpretato il rivale del maghetto di Hogwarts, si è raccontato a tutto tondo in un’autobiografia dal titolo «Senza la bacchetta»
«Sono fortunato per la vita che ho. Una vita in cui amore, famiglia e amici vengono prima di tutto. Non mi sfugge che la loro importanza sia proprio una delle lezioni più grandi delle storie di Harry Potter. Averlo capito è ciò che mi rende davvero un uomo molto ricco». Nella celebre saga cinematografica tratta dai romanzi di J. K. Rowling l’attore britannico Tom Felton ha incarnato sul grande schermo Draco Malfoy, il rivale del maghetto di Hogwarts. Una volta spenti i riflettori però ha dovuto fare i conti con una realtà molto dura, che gli ha fatto mettere in discussione anche le sue capacità attoriali.
Felton, oggi 35enne, ne ha parlato senza filtri in un’autobiografia, «Senza la bacchetta» (edita in Italia da Vallardi), uscita proprio nello stesso anno in cui la saga celebra il suo ventennale. Nel volume l’attore ha rivelato di essere finito nella spirale dell’abuso di alcol, e di aver frequentato diversi centri di riabilitazione prima di riuscire a lasciarsi la dipendenza alle spalle anche grazie al costante supporto dell’amica di sempre Emma Watson (che in Harry Potter ha interpretato Hermione Granger).
«Sono passato dal non essere particolarmente interessato all’alcol a bere regolarmente qualche pinta al giorno prima ancora che il sole tramontasse, e anche qualche bicchierino di whisky per accompagnare il tutto – si legge nel libro -. Il mio alcolismo è arrivato al punto da portarmi a bere anche mentre lavoravo. Mi presentavo sul set impreparato. Non ero più il professionista che avrei voluto essere».
Tutto è cominciato quando, ormai diventato maggiorenne, Felton si è trasferito a Los Angeles,decisione presa per provare a portare avanti la sua carriera ad Hollywood: «Los Angeles mi fece sentire particolarmente solo e dissociato da me stesso: sentimenti che, certo, potrebbero innescare turbe mentali in chiunque. Forse è più facile mascherarle seduto al di là della corda di velluto rosso o al volante di una Lamborghini arancione acceso».
A questo senso generale di smarrimento si sono aggiunti i numerosi provini falliti, rifiuti che hanno mandato in crisi la sua autostima: «Prima di tutto, mi sono trovato di fronte al fatto che non ero così bravo a recitare – ha raccontato l’attore -. Fare un provino a 12 anni è una cosa (più o meno assicurarti di non guardare in basso mentre ti riprendevano o dimenticare le battute) ma da adulto è molto diverso. A Los Angeles si facevano tre audizioni al giorno, sceneggiature diverse, accenti e dialetti diversi, abilità che non avevo messo in pratica […] Ricevetti molti no, e prima ancora che avessi detto una parola, potevo spesso vedere che stavano pensando: “Non prenderlo, è uno dei bambini della saga di Harry Potter”».
23 novembre 2022 (modifica il 23 novembre 2022 | 13:13)
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, 2022-11-23 12:24:00, L’attore britannico, che nei film della saga ha interpretato il rivale del maghetto di Hogwarts, si è raccontato a tutto tondo in un’autobiografia dal titolo «Senza la bacchetta», Arianna Ascione