Torino, picchiato dopo una corsa: la tragica fine del tassista morto dopo tre mesi di coma

Torino, picchiato dopo una corsa: la tragica fine del tassista morto dopo tre mesi di coma

Spread the love

di Massimo Massenzio

Pasquale Di Francesco, 63 anni, chiede il pagamento e viene aggredito. Ora c’è un’inchiesta

È morto dopo tre mesi di coma, il funerale era stato già programmato per mercoledì 26 ottobre, ma la cerimonia è stata improvvisamente rinviata dopo l’inchiesta aperta dalla Procura. Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso di Pasquale Di Francesco, il tassista di Moncalieri aggredito la sera del 23 giugno nella zona di piazza Bengasi. L’uomo, 63 anni, originario di Lavello, in provincia di Potenza, è morto nei giorni scorsi in una clinica in provincia di Torino dove era stato trasferito dopo un lungo ricovero alle Molinette. L’esame autoptico, affidato al medico legale Roberto Testi, è stato richiesto dopo le sollecitazioni arrivate dai familiari del tassista, tramite l’avvocato Davide Neboli, per stabilire un eventuale nesso causale tra il decesso e le botte subite.

Secondo quello che raccontano alcuni suoi colleghi all’origine della morte di Lino, come lo chiamavano tutti, ci potrebbe essere un litigio per il pagamento di una corsa. Le versioni però divergono e sulla misteriosa aggressione sono in corso ulteriori indagini. «Lo incontravo spesso, una persona tranquilla, faceva sempre la “notte” — racconta un tassista —. Mi hanno detto che era stato aggredito dagli amici di una cliente a cui si era rivolto per farsi pagare la corsa. Ma il problema è che qui siamo troppo esposti e la zona di piazza Bengasi è diventata un inferno. Da quando è arrivata la metropolitana lo spaccio è aumentato e qui gira brutta gente». Di certo il primo diverbio Di Francesco l’ha avuto la sera del 22 giugno quando ha accusato una donna, (sua conoscente) e il suo accompagnatore di avergli rubato una collanina. In quell’occasione sono intervenute le volanti della polizia, mentre la sera successiva Lino ha chiesto aiuto ai carabinieri dopo aver incontrato di nuovo la donna nei pressi del grattacielo della Regione. Probabilmente il tassista ha cercato di farsi restituire quello che riteneva gli spettasse di diritto e questa volta alla discussione hanno partecipato altre due persone. Amici della sua conoscente, che hanno percosso violentemente il tassista. Di Francesco si è fatto medicare al pronto soccorso delle Molinette, ma è stato dimesso dopo poche ore. Circa 40 giorni dopo, però, si è sentito male, è stato ricoverato e le sue condizioni sono precipitate nel giro di breve tempo. «Gli hanno trovato due ematomi — raccontano i colleghi —. Uno si è riassorbito, l’altro no e ha causato danni enormi. È una tragedia».

Lino, padre di due figli, viveva a borgo San Pietro, mentre i figli vivono a Nichelino e a Torino, nei pressi di piazza Stampalia, dove era in programma per oggi il funerale. In piazza Bengasi lo conoscono tutti, molti erano pronti a organizzare una manifestazione di protesta, ma alla fine si è preferito aspettare l’esito dell’autopsia. I sindacati, invece, attaccano: «Si tratta del quinto assassinio subito negli ultimi undici anni – denuncia di Uritaxi – Non è possibile che lavoratori che passano gran parte della loro giornata alla guida abbiano più morti di morte violenta che non per incidente».

La newsletter del Corriere Torino

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Torino e del Piemonte iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Torino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui

25 ottobre 2022 (modifica il 25 ottobre 2022 | 21:12)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-26 06:20:00, Pasquale Di Francesco, 63 anni, chiede il pagamento e viene aggredito. Ora c’è un’inchiesta, Massimo Massenzio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.