di Massimo Massenzio
Era affetta dalla nascita da una rara malformazione alle vie biliari. La piccola individuata grazie alla missione sanitaria della Regione Piemonte in Ucraina dopo l’inizio della guerra
Era affetta dalla nascita da una rara malformazione delle vie biliari, ma i medici dell’ospedale Molinette di Torino e la generosità dei genitori di una sedicenne morta a Cesena sono riusciti a salvarla.
Una bambina ucraina di 11 anni arrivata in Piemonte con una missione umanitaria è stata sottoposta nei giorni scorsi a un delicato trapianto di fegato eseguito collegando direttamente la vena porta dell’organo epatico donato con la vena renale sinistra della ricevente.
La piccola aveva già subito due interventi in Ucraina, il primo subito dopo la nascita e il secondo 5 anni fa, che però non si erano rivelati risolutivi. Il fegato della undicenne era ormai affetto da cirrosi epatica e solo un trapianto avrebbe potuto darle una speranza di vita.
Dopo l’inizio della guerra, la Regione Piemonte ha inviato in Ucraina un medico e un infermiere dell’Emergency Medical Team del dottor Mario Raviolo, l’oncologo pediatrico Sebastian Asaftei del reparto di oncoematologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita (diretto dalla professoressa Franca Fagioli) e Roberto Balagna, direttore di Anestesia e Rianimazione 2 delle Molinette.
Lo scopo della missione era individuare i pazienti, soprattutto pediatrici, che potessero beneficiare di un trattamento specialistico curativo in centri medici dell’Unione Europea. Grazie alla consulenza a distanza del professor Renato Romagnoli (direttore del centro trapianto fegato delle Molinette) e di Pierluigi Calvo (direttore Gastroenterologia pediatrica del Regina Margherita) la piccola paziente è stata portata in Italia a bordo di un aereo della guardia di finanza e inserita in lista d’attesa. Dopo due mesi la disponibilità di un fegato compatibile si è avverata grazie al consenso alla donazione degli organi espresso dalla famiglia di una ragazzina di 16 anni, morta nell’ospedale di Cesena per un trauma cranico.
Il complesso intervento è tecnicamente riuscito e oggi la bambina è sveglia, grazie a una buona ripresa funzionale del fegato trapiantato, e ha già potuto riabbracciare i genitori nel reparto di terapia intensiva delle Molinette.
31 agosto 2022 (modifica il 31 agosto 2022 | 15:18)
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