Toti: «Troppe risse al centro? È l’inizio di un percorso ma non rifaremo la Dc»

Toti: «Troppe risse al centro? È l’inizio di un percorso ma non rifaremo la Dc»

Spread the love

di Giuseppe Alberto FalciIl presidente di Italia al Centro: Forza Italia era la casa dei riformisti, ora è un monolocale Più che un «cantiere» Italia al Centro sembra essere già un campo di battaglia. «La realtà è che nessuno si aspetta sia un percorso facile. Francamente sarebbe ingenuo pensarlo». Quando risponde al telefono, Giovanni Toti sorride. Il presidente della Regione Liguria è il leader di Italia al Centro — il neonato contenitore che ambisce a riunire le sigle presenti nel girone centrista della politica italiana —, spetta a lui misurare il grado di litigiosità. Presidente Toti, non ritiene siano già troppe le risse per un centro politico ancora da costruire? «È l’inizio di un percorso. Non si può pensare che persone che hanno origini diverse trovino immediatamente un linguaggio comune e un senso di comunità». Carlo Calenda si è già sfilato: «Giovanni è bravo. Ma dico no al fritto misto». «Premessa: Carlo ha ragione quando sostiene che il “centro” non debba poi risultare un’ammucchiata. Allo stesso tempo si dice disponibile a percorsi comuni in vista del raggiungimento di precisi obiettivi. Il che significa, prima di ogni cosa, riportare al centro della politica la cultura di governo, il riformismo, il senso di responsabilità. Argomenti su cui io e Carlo siamo d’accordo, ritrovandoci sulla stessa lunghezza d’onda. Per quel che mi riguarda, infatti, parteciperò ben volentieri, il prossimo settembre, alla convention di Azione». E con Matteo Renzi? Non le pare che anche Ettore Rosato di Italia viva, pur presente al suo evento, non abbia fatto i salti di gioia? «Ettore ha detto che non bisogna disperdere le forze. Ancora una volta colgo da questa affermazione un segnale positivo». Che ne pensa dello scontro verbale tra Calenda e Clemente Mastella? «Clemente ha sbagliato. Io, a differenza di Calenda, ho uno spirito più inclusivo. Diciamola così: un viaggio serio, faticoso e travagliato non può essere utilizzato da nessuno per regolare piccoli conti». Anche sulla legge elettorale siete divisi. «Il sistema di voto è uno strumento, non un fine». Come risponde a Silvio Berlusconi che continua a ripetere che il centro è Forza Italia? «Forza Italia è stata la grande casa dei riformisti ma è ormai diventata un monolocale o poco più. Pur di difendere qualche rendita di posizione si arrocca nel fortino. Con l’eccezione di Mariastella Gelmini che ha risposto all’invito come ministro del governo Draghi». Anche il suo ex compagno di partito, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, resta nel centrodestra. «Sempre che ci sia un centrodestra. A livello locale, buone esperienze amministrative. A livello nazionale la foresta pietrificata dal 1994…». Ha provato a coinvolgere Luigi Di Maio e il sindaco di Milano Beppe Sala? «Mi sembra che il ministro degli Esteri e il sindaco di Milano siano da una parte diversa dalle mia». Insomma, Toti, lei ci crede al centro e pensa di riuscire laddove hanno fallito tutti o quasi dalla fine della Democrazia cristiana in poi? «Lo penso e ci credo non perché siamo i più bravi ma perché è mutato il contesto storico, politico ed economico. La globalizzazione è crollata, c’è la crisi energetica, c’è in atto la crisi dei partiti politici e dei grandi riferimenti popolari e socialisti in tutta Europa. A volte gli esperimenti funzionano per i dati di contesto, per le più inaspettate circostanze. In ogni modo non pensiate che ci siamo messi in testa di rifare la Dc, il nostro è un progetto più ambizioso». Addirittura. «Bisogna cambiare i riferimenti della politica italiana. Dobbiamo entrare nella Terza Repubblica». Non era già questa la «Terza Repubblica»? «Non proprio. Dobbiamo uscire da troppe macerie e la nostra domanda oggi è rivolta a tutti i partiti: quando finirà l’era di Mario Draghi pensiamo di andare avanti come se nulla fosse cambiato attorno a noi? Oppure proviamo a uscire da regole del gioco e riferimenti che non sono più efficaci a dare risposte ai bisogni dei cittadini? Aspetto una risposta. Ci facciano sapere». 10 luglio 2022 (modifica il 10 luglio 2022 | 21:51) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-10 19:52:00, Il presidente di Italia al Centro: Forza Italia era la casa dei riformisti, ora è un monolocale, Giuseppe Alberto Falci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.