Totò Schillaci: Il tumore mi ha segnato: ho avuto paura di morire. Lasciai la Juventus per il gossip

Totò Schillaci: Il tumore mi ha segnato: ho avuto paura di morire. Lasciai la Juventus per il gossip

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di Paolo Tomaselli

Tot Schillaci, 58 anni, protagonista ai Mondiali del ‘90, ha partecipato al reality Pechino Express (che andr in onda da oggi 9 marzo ogni gioved su Sky). Ha avuto un tumore al colon ed stato operato due volte: Mia moglie mi ha salvato dalla depressione

Palermo, 16 gennaio: Tot Schillaci riemerge dopo un lungo silenzio, perch si trova per alcuni controlli nella clinica dove viene arrestato Messina Denaro, a Palermo.

Che momenti sono stati?
Avevo fatto colazione al bar della clinica, stavo cercando di accendermi una sigaretta e mi sono trovato addosso tutti. Pensavo fosse un attentato, l’impatto stato forte, poi ci hanno rassicurato.

Quattordici mesi fa ha dovuto affrontare un tumore.
Il mondo mi caduto adosso, sono andato in depressione, avevo paura di morire. In mente mi venuto di tutto, ma fortunatamente questo brutto male era circoscritto al colon, non ha danneggiato altri organi ed stato tolto. Non ho pi il retto e lo sfintere. Per tra morire e avere questi problemi, meglio qualche piccolo problema.

Gli esami continuano?
Sono stato operato due volte, poi a distanza di sei mesi mi hanno trovato una piccola macchiolina sulla cervicale, me l’hanno bruciata una settimana fa con la radioterapia e oggi ho i controlli per sapere se tutto a posto. Ma mi sento bene, vorrei continuare a vivere. E l’esperienza nel reality Pechino Express, girato in India, (il reality, uno show Sky Original prodotto da Banijay Italia andr in onda da oggi ogni gioved su Sky e in streaming su NOW ndr) mi ha dato nuovo coraggio e forza: nonostante le difficolt la vita va avanti.

Che ne pensa delle parole allarmate di Dino Baggio?
Prendevamo qualsiasi cosa ci davano, ma sotto controllo medico. Collegare queste malattie al passato? Non ci voglio nemmeno credere, spero non sia cos e voglio avere fiducia nei medici.

Sua moglie Barbara quanto stata importante?
Tantissimo. stata il mio medico personale, in tutto. Mi stata sempre vicino: non volevo uscire, ero depresso, ho sofferto, ho avuto dolori. Lei c’era, mi ha preso per i capelli e mi ha detto di riprendermi la mia vita. stata una guerriera, mi ha tenuto in piedi.

Lei che padre ?
Lascio vivere i miei figli, non li ho mai ostacolati. Del resto sono bravissimi: Jessica fa l’infermiera a Verona, Mattia studia odontoiatria in Portogallo, Nicole fa l’Artistico a Chiasso e lavora gi per la moda. Alberto, il figlio di Barbara, studia con Mattia. Siamo una famiglia allargata, abbiamo un bellissimo rapporto.

vero che Boniperti venne a casa sua per ricomporre la crisi con sua moglie Rita nel periodo dei pettegolezzi per la storia con Lentini?
La societ sapeva che c’erano dei problemi nel mio matrimonio, per i quali poi mi separai. E questo ha influito su certe scelte.

Lasci la Juve per i gossip?
Ci sono stati momenti difficili, molto brutti, anche a causa dei tifosi avversari. Questo pu avere condizionato il mio rendimento e la Juve magari ha voluto cedermi.

Con Rita che rapporto ha?
Ne parlo il meno possibile. Ognuno faccia quello che vuole, i rapporti sono finiti. L’importante che stata una buona mamma, ha cresciuto Jessica e Mattia con dei valori. Il resto non mi riguarda.

Nessuna Nazionale, tra quelle che non hanno vinto, stata cos amata come quella del 1990. Come mai?
Perch eravamo la squadra pi forte, perch si giocava in Italia e anche per la canzone delle Notti Magiche. Il mio exploit ha contribuito, nemmeno io me l’aspettavo.

Si mai sentito intrappolato in quella magia?
No, perch una favola cos era inimmaginabile: tutto quello che toccavo diventava oro, ho avuto una grande occasione e l’ho sfruttata. Se mi chiede come mai ero cos, non so dare una spiegazione. Avevo fatto 21 gol con la Juve, vinto la Coppa Italia e la Uefa, vero, ma in Nazionale ero un debuttante: sono stato eletto miglior giocatore del torneo e sono arrivato secondo al Pallone d’Oro.

vero che Tacconi predisse il suo gol con l’Austria?
Stefanuccio ne aveva previsti due, di cui uno di testa come poi avvenuto. Con lui siamo pi che fratelli: sento sempre il figlio Andrea per sapere come va la riabilitazione dopo l’ischemia: il colpo stato forte, la strada molto lunga, ma sta migliorando.

Non tutti ricordano l’importanza dell’assist di Vialli.
Vero. Se lui non avesse fatto quel cross forte e teso, io non avrei segnato e forse non ci sarebbe stato tutto il resto. Gianluca era un uomo squadra, un capitano, uno che lottava sempre. Una persona perbene, fondamentale per la mia carriera: anche il gol all’Argentina fu merito suo.

In Tre Uomini e una gamba c’ uno sketch nel quale lei viene definito Gran visir di tutti i terroni. Tra i cori dei tifosi (Ruba le gomme) e altri insulti, per non stato tutto facile.
Ho avuto delle difficolt, con le scritte “terrone” sui muri di Torino e poi i cori negli stadi. Sono orgoglioso di essere siciliano e felice di aver portato la sicilianit nel mondo: noi del Sud abbiamo questo calore dentro.

Lei un po’ ha unito l’Italia?
Ho sfruttato la mia occasione e ho un rapporto molto bello con le persone, anche con quelle del Nord ovviamente: forse ho trasmesso qualcosa. Poi ci saranno sempre i contestatori, pure su Pechino Express ho letto commenti contro di me. Mi possono dire tutto, anche sui capelli, sull’ignoranza, anche se l’ignoranza si vede da come ti comporti e io non mi sento ignorante. Accetto tutto, tranne che si dica una cosa.

Quale?
Che cerco visibilit.

Essere Schillaci le servito nella gara del reality?
S, perch non parlo bene inglese e ho cercato di sfruttare la mia immagine per chiedere passaggi e aiuto. Quando dicevo alle persone di mettere il mio nome su google, cambiavano atteggiamento: un signore invece del terrazzo mi ha dato la sua camera.

Un reality cos impegnativo simile allo sport?
S, perch si tutti amici, ma poi quando c’ da gareggiare, giochi per vincere. Sapevo che sarebbe stata un’esperienza dura, ma strepitosa, me lo aveva raccontato anche Ciro Ferrara. Ero perplesso perch mi ero appena ristabilito dal tumore, ma le rassicurazioni dei medici e la volont di mia moglie hanno fatto la differenza. Non sono partito in condizioni ottimali, ma lo spirito di adattamento non mi mai mancato.

Una costante per lei.
S e tutto quello che si vede nel reality vero. Mi aspettavo un’India diversa, invece ho visto tanta povert. Questa un’esperienza che paragono a quella dei Mondiali, perch mi ha segnato e per il rapporto con la gente.

9 marzo 2023 (modifica il 9 marzo 2023 | 14:29)

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, https://www.corriere.it/sport/calcio/23_marzo_09/toto-schillaci-intervista-de7adc04-bdeb-11ed-b743-21e74a13bd9b.shtml, Sport,

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