I travestiti di Lisetta Carmi per capire che già nel 1965 si andava oltre i vincoli fisici

I travestiti di Lisetta Carmi per capire che già nel 1965 si andava oltre i vincoli fisici

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di Roberto Saviano

La foto, tratta dal libro I travestiti di Lisetta Carmi, ritrae la Cabiria mentre in strada, tra i vicoli cari a De Andr. Presto Lisetta capir, dir lei stessa, che la nuova sensibilit acquisita non riguarda tanto l’accettazione di uno “stato”, quanto il rifiuto di un “ruolo”

Questa rubrica di Roberto Saviano stata pubblicata su 7 in edicola il 16 dicembre. E’ dedicata alla fotografia. Meglio, ad una foto da condividere con voi — spiega l’autore — che possa raccontare una storia attraverso uno scatto. Perch la fotografia testimonianza e indica il compito di dare e di essere prova. Una prova quando la incontri devi proteggerla, mostrarla, testimoniarla. Devi diventare tu stesso prova

Ma io credo che il giudizio che noi diamo degli altri quasi sempre un giudizio che noi diamo di noi stessi; ci che negli altri ci spaventa in noi ; e difendiamo noi stessi sempre offendendo quella parte di noi che rifiutiamo.
Lisetta Carmi

Ci sono storie che non conosciamo perch stato difficile registrarle e ancor pi difficile stato trovare la forma per renderle pubbliche. Storie piccole, private, intime che per formano, messe insieme, la storia grande e pubblica dell’evoluzione del nostro sentire, del nostro linguaggio, della nostra apertura a quel che dapprima ci appare scabroso, poi pittoresco, poi altamente simbolico e poi – finalmente! – umano. Profondamente umano, e in quanto umano nostro. Ho tra le mani un libro che ha una storia incredibilmente bella, una storia che sento di voler raccontare. Il suo titolo I travestiti (Contrasto) e la sua autrice la fotografa Lisetta Carmi. E anche Lisetta Carmi ha una storia eccezionale, come quelle delle persone che popolano le pagine del suo libro. Per fortuna qui ho un numero di caratteri limitato e questo vi salva dal pericolo spoiler, ma spero davvero che le mie parole riescano a innescare in voi curiosit, perch questo libro vi dir tantissimo del mondo che ci circonda e, soprattutto, del mondo che abbiamo dentro.

LA FOTOGRAFA GENOVESE CI MOSTRA CHI HA AVUTO IL CORAGGIO DI RACCONTARE LA NECESSIT DI ESSERE S STESSO

Lisetta Carmi nasce a Genova nel 1924 da una famiglia di origini ebraiche e quindi vive sulla propria pelle il dramma delle leggi razziali. Si diploma in pianoforte al conservatorio di Milano e diventa concertista. Presto, per, sente il richiamo dell’impegno civile. Nel 1960, il governo Tambroni autorizza a Genova il primo convegno del Msi dopo la guerra e la citt insorge; anche Lisetta manifesta la sua aperta volont di scendere in piazza e, al suo maestro di pianoforte, che le consiglia di preservare le sue mani da pianista – e forse anche la sua serenit di concertista –, dir: Se le mie mani sono pi importanti dell’umanit, smetto di suonare. Con questo spirito prender la macchina fotografica e inizier a raccontare il mondo attraverso il suo sguardo, che non uno sguardo convenzionale e che, soprattutto, ci d oggi la possibilit di comprendere quanto il nostro presente sia in debito con chi, nel passato, ha avuto il coraggio di raccontare la necessit di essere s stesso.

OSSERVARE LA CABIRIA E LE ALTRE MI HA FATTO CAPIRE CHE TUTTO CI CHE MASCHILE PU ESSERE ANCHE FEMMINILE

(…) quando Lisetta Carmi inizia a fotografare i “travestiti” di Genova il 1965. Lei ha il coraggio di fotografarli, loro di farsi fotografare, di esistere alla luce. Tutto avviene per caso, mentre Carmi realizzava un reportage sulle condizioni di lavoro a Genova Porto un amico la invita a una festa di Capodanno. Ma non una festa come le altre: Era una festa per uomini che si travestivano da donna e per donne transessuali nella zona di Via del Campo (l’ex ghetto ebraico). Nasce da quest’incontro qualcosa di speciale. Un legame basato su fiducia e affetto, che porter Lisetta a frequentare l’ex ghetto per poter raccontare la vita della comunit dei travestiti in ogni momento: Mentre si vestivano, si truccavano, cucinavano, cenavano insieme, o quando, in alcuni casi, si mantenevano con il lavoro sessuale.

La fotografia che ho scelto questa settimana, tratta dal libro, ritrae la Cabiria mentre in strada, tra i vicoli cari a De Andr. Presto Lisetta capir, come dir lei stessa, che la nuova sensibilit acquisita non riguarda tanto l’accettazione di uno “stato”, ma il rifiuto di un “ruolo”: I travestiti (o meglio il mio rapporto coi travestiti) scriver mi hanno aiutato ad accettarmi per quello che sono: una persona che vive senza ruolo. Osservare i travestiti mi ha fatto capire che tutto ci che maschile pu essere anche femminile, e viceversa. Non esistono comportamenti obbligati, se non in una tradizione autoritaria che ci viene imposta fin dall’infanzia. Osservando i volti truccati, le parrucche e gli abiti femminili, capirete che la possibilit di superare il vincolo fisico sempre esistita attraverso quella che appare la pi semplice delle scelte… semplice, non facile. Perch trovare il coraggio per assomigliare a s stessi forse l’impresa pi difficile che esista. I travestiti viene pubblicato per la prima volta nel 1972. Cinquant’anni fa era un libro coraggioso, oggi un libro necessario perch la rappresentazione della libert che, come diceva Lisetta Carmi si pu fotografare.

16 dicembre 2022 (modifica il 16 dicembre 2022 | 07:47)

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, 2022-12-16 06:50:00, La foto, tratta dal libro I travestiti di Lisetta Carmi, ritrae la Cabiria mentre è in strada, tra i vicoli cari a De André. Presto Lisetta capirà, dirà lei stessa, che la nuova sensibilità acquisita non riguarda tanto l’accettazione di uno “stato”, quanto il rifiuto di un “ruolo”, Roberto Saviano

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