Treviso, vigneto di Prosecco distrutto con le cesoie: «Vigliaccata di mano esperta»

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È successo di nuovo, questa volta in un fazzoletto di terra tra i comuni di Vazzola e Rai di San Polo, in provincia di Treviso. A raccontarlo, il 12 agosto scorso, ai microfoni di A3 News è stato Mario Cescon, pensionato 81enne: «Hanno tranciato di netto 8 viti di un filare di Prosecco con un paio di cesoie. Sono rimasto malissimo: non si fanno queste cose, sono vigliaccate. Se uno è arrabbiato con me, parliamo, discutiamo», lasciando quasi intendere di avere conti in sospeso. Ma Cescon in paese è ben voluto: «Non ho mai litigato con nessuno, ho rapporti buonissimi con tutti. Forse è una questione di invidia».

Non è la prima volta che l’uomo subisce un atto simile: lo scorso anno gli vennero tagliate tutte le barbatelle (piccole piantine con le barbe, cioè le radici, ndr) appena piantate.

La stessa mano? Saranno le indagini dei Carabinieri — ai quali il pensionato ha sporto denuncia — a stabilirlo. Di certo si sa che si tratta di una mano esperta «che ha tagliato le viti, con tanto di grappoli in piena maturazione, sotto l’innesto per far sì che non ricrescano. Tra loro se ne è salvata soltanto una. Credo che l’abbiano lasciata perché la trancia non deve essere stata abbastanza robusta da recidere rami un po’ più grossi degli altri», ha ipotizzato Cescon. Poi lo sfogo: «Ho tanta amarezza. E nessuna voglia di venire su questo campo: mi dà malinconia. Ma vado avanti, nella speranza che le cose si sistemino. Per me e per chi ha subìto prima di me».

I casi precedenti

Non è un caso isolato quello di Mario Cescon. Lo scorso 6 agosto a Collalbrigo, piccola frazione nei pressi di Conegliano, nella terra del Prosecco Docg, 155 piante di vite vennero segate a metà da ignoti. Interpellato dal Corriere del Veneto, Claudio Toppan, vicesindaco di Conegliano (Tv), aveva condannato il gesto definendolo «una vigliaccata». Con tanto di post sulla sua pagina Facebook: «Quello che non vorresti mai vedere, ben oltre l’inciviltà. Anche nella pacifica comunità di Collalbrigo, dove tutti si conoscono, si aiutano e vige il sentimento di amicizia e rispetto, accade l’imprevedibile. 155 piante di vite sane e in piena produzione, nonostante la siccità e la flavescenza dorata, sono state recise da ignoti, protetti dalle tenebre di una notte di inizio settimana. Un anno di lavoro, siamo a circa 4/5 settimane dalla vendemmia, azzerato da una vile e sconsiderata azione di persone senza scrupoli e moralità. Tralasciando l’aspetto economico, rimangono le scorie emotive e la rabbia in chi subisce tale gratuita vigliaccata. Sia ben chiaro che non esiste motivazione che regga».

Ipotesi aperte

C’è incredulità, dunque, a Collalbrigo dove nessuno dei 480 abitanti riesce a credere che l’autore possa essere un residente. Intanto montano le ipotesi sul perché di quel gesto. C’è chi pensa a un atto gratuito, chi a una vendetta ai danni del proprietario del vigneto. Che aveva già avuto modo di spiegare di non aver subìto alcun tipo di minaccia e di non avere dissidi con il vicinato o con altri produttori. Saranno le indagini a stabilire che cosa è successo anche se, per mancanza di sistemi d’allarme o telecamere, il compito sarà piuttosto difficile. Di barbarie ai danni dei vigneti ne sono state altre in pochi mesi. Ad esempio, il 22 maggio scorso i proprietari dell’azienda «Le Manzane» di San Pietro di Feletto, sempre in provincia di Treviso, subirono il furto di 500 barbatelle appena piantate. Il primo dicembre 2021 a essere vandalizzato fu, invece, un vigneto in via Liberazione a Pianzano di Godega di Sant’Urbano. Stessa strategia di Collalbrigo, solo un po’ più in grande. Le piante di merlot e Prosecco tagliate, allora, furono 200.

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, 2022-08-14 20:06:00, Un’altra barbarie ai danni di un vigneto di Prosecco: questa volta a Vazzola, sempre nel trevigiano. Mario Cescon, pensionato 81enne proprietario delle viti, non si dà pace: «Sono amareggiato, non capisco perché: so solo che mi hanno messo in ginocchio» , Chiara Amati

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