Inviato da Mario Bocola – È veramente preoccupante il livello di emergenza educativa tra i giovanissimi. Si combatte tra le maggiori agenzie educative (la famiglia grande assente e la scuola non messa in condizioni di affrontare le problematiche adolescenziali) perché ormai il livello di maleducazione tra gli adolescenti ha raggiunto livelli intollerabili.
A parte il linguaggio e gli episodi di aggressione tra le mura scolastiche (che ora in tempi di didattica a distanza hanno assunto livelli intollerabili con offese che viaggiano nelle chat e in whatsApp) ai danni degli insegnanti stanno innescando una spirale di violenza inaudita.
La cosa più grave è che tali fatti accadono nel luogo che da sempre è considerato il “tempio” dove il ragazzo apprende il rispetto degli altri, impara i dettami della convivenza civile. Ferire mortalmente la scuola significa distruggere il futuro, annientare la società, far crescere non più cittadini responsabili, ma “nuovi barbari”, adolescenti che non hanno paura di nulla, sprezzanti del pericolo, armati fino ai denti di odio nei confronti di chi vuole far rispettare le regole. Gli adolescenti
di oggi non accettano più i rispetti delle regole, e un “NO” per loro rappresenta un affronto, un’offesa contro l’ordine precostituito.
Ormai l’unica legge che conoscono è quella della violenza, della sopraffazione perché sanno che possono passarla liscia,
che la legge italiana e la scuola, in qualche modo li proteggono e allora sfogano la loro rabbia contro gli insegnanti perché hanno le armi spuntate per potersi difendere, non possono reagire e sono costretti a soccombere. No, basta con questa spirale di violenza all’interno delle mura scolastiche: gli insegnanti non possono recarsi giornalmente sul luogo di lavoro per essere quotidianamente aggrediti. Hanno una loro dignità da difendere, da salvaguardare, da tutelare.
Ma da dove viene tanta violenza? Viene dai cattivi esempi: dalla televisione, dagli smartphone, strumenti che sottopongono gli adolescenti ad un massiccio tentativo di omologazione e di emulazione. Proprio l’emulazione che costringe i nostri adolescenti, ignari della pericolosità è l’esca che li travolge portandoli in un vicolo senza vie di uscita. L’uso spropositato dei nuovi mezzi di comunicazione e della tecnologia può portare a conseguenze serie. Siamo, purtroppo, in una fase di drammatica emergenza educativa che va a colpire proprio le fasce più deboli e indifese della società, ossia i giovanissimi che, di fronte a gesti estremi manifestano, a volte indifferenza e disprezzo del pericolo incombente.
Tutta colpa della rete che propina immagini altamente diseducative e antididattiche che distraggono gli alunni dal senso reale
della scuola. Prevenire è meglio che curare e fare in modo che la prevenzione parta dalla scuola e dalla famiglia è fondamentale soprattutto per evitare il formarsi di una spirale di stupida omologazione ed emulazione che porti ad evitare pericolose e
tragiche conseguenze. Non si può in questi casi far finta di niente: è veramente preoccupante assistere a tali fenomeni che trovano da una parte gli insegnanti inermi e indifesi e dall’altra adolescenti che sfidano tutte le leggi della natura per aggredire i docenti. Bisogna intervenire subito per far in modo che le aggressioni nelle aule scolastiche non diventino routinarie. Il Ministero dell’Istruzione dovrebbe porre in essere tutte le forme di tutela della classe docente prima che il fenomeno si diffonda a macchia d’olio adottando misure restrittive contro gli alunni violenti. La causa primaria di tutto ciò? L’eccessivo “buonismo”.
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