Nel contesto delle crescenti preoccupazioni riguardo ai cambiamenti climatici, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) interviene sull’urgente necessità di modificare l’organizzazione scolastica per proteggere la salute degli studenti.
La recente ondata di calore registrata a Bari, che ha provocato malori in alcuni alunni, è un campanello d’allarme che non può essere ignorato
Alessandro Miani, Presidente della SIMA, sottolinea come il fenomeno delle ondate di calore diventi sempre più frequente e intensivo a causa dei cambiamenti climatici. “Il fenomeno non può essere trascurato. Le autorità regionali dovrebbero avere la possibilità di differenziare l’avvio dell’anno scolastico tra Nord e Sud, anche di due o tre settimane,” dichiara Miani.
Le scuole italiane presentano aule affollate, scarsamente ventilate e spesso surriscaldate. Un ambiente così predisposto può portare a concentrazioni pericolose di anidride carbonica (CO2). Secondo un’indagine della Commissione Europea del 2015, l’85% degli studenti nelle scuole primarie dell’UE è esposto a livelli di PM2.5 e PM10 superiori a quelli considerati sicuri dall’OMS.
SIMA sostiene gli “Indirizzi di Policy Integrate per la Scuola che Promuove Salute”, emanati dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione. Questi indirizzi sottolineano l’importanza della qualità dell’aria indoor e del benessere psico-fisico degli studenti.
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