Trovare energia per un altro Sud

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l’editoriale Mezzogiorno, 17 maggio 2022 – 11:38 Più rigassificatori, meno veti di Emanuele Imperiali La Cernobbio del Sud di Sorrento è stato un grande evento mediatico, di marketing e politico, perché ha fatto giungere al capezzale del Mezzogiorno addirittura il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, buona parte del governo, le grandi aziende pubbliche e private. Un risultato significativo che va iscritto a merito di Mara Carfagna. Ma, se dalla vetrina, si scende sul terreno dei contenuti concreti, si vede che, in linea di massima, non si è fatto altro che ribadire e riaffermare concetti e impegni già noti da tempo. Tanti bla, bla, bla, purtroppo inconcludenti e ai quali purtroppo siamo avvezzi da tempo. Emerge però una novità interessante che può davvero rappresentare un momento di svolta concreta per le regioni meridionali. E riguarda l’idea che è circolata con insistenza, dal palco ma anche nei colloqui più riservati e in alcune dichiarazioni alla stampa, di trasformare quest’area nel vero hub energetico del nostro Paese. Intendiamoci, non è la prima volta che se ne parla. Ma un passo in avanti effettivo è stato fatto, proprio nel momento in cui perdura la guerra tra Russia ed Ucraina, e gli approvvigionamenti di gas sono, ogni giorno che passa, messi in forse dai ricatti di Putin. La strada scelta correttamente dal governo italiano è quella della diversificazione delle fonti di metano, puntando anche su altre nazioni produttrici, in particolare l’America e l’Africa. Ma gran parte di questo gas può arrivare sulle sponde italiane solo con le navi che lo trasportano allo stato liquido, e ciò non può avvenire senza avere una rete di rigassificatori. Si tratta di quegli impianti che permettono di riportare il prodotto dallo stato liquido impiegato nel trasporto marittimo dalle navi metaniere a quello gassoso utile per il trasporto terrestre e il consumo finale. Il conflitto e la crisi energetica mondiale hanno messo in evidenza che oggi servono più rigassificatori rispetto ai pochi che abbiamo, per poter stoccare il gas liquefatto e trasformarlo. L’obiettivo è sostituire la materia prima in arrivo dalla Russia in attesa dell’idrogeno verde prodotto dalle rinnovabili anche grazie allo sviluppo dell’eolico off shore. E dove, meglio che al Sud, potrebbero sorgere questi impianti, che diverrebbero i terminali di queste enormi navi dagli Stati Uniti e dal cuore del continente africano? La novità sta anche nel fatto che le infrastrutture come rigassificatori e gasdotti potranno d’ora in poi essere finanziate con le risorse del Pnrr. Diventare un hub energetico è però un obiettivo ambizioso, vuol dire innanzitutto sgomberare il tavolo da tutti i possibili veti di quanti, come nel caso dei gasdotti, a cominciare dal Tap pugliese, storcono il naso non appena si intravede la possibilità di costruirli nel proprio giardino di casa. Poi, occorre procedere con le autorizzazioni necessarie a tempi di record, senza perdere tempo prezioso. In altri termini, come ha voluto scandire con parole nette e limpide il premier Mario Draghi, è giunto il momento di uscire dai pigri pregiudizi del passato sul Sud. Quanto al superamento del divario, in cui il Pil del Mezzogiorno è fermo al 55% di quello delle Regioni del Centro-Nord, a spegnere gli eccessivi entusiasmi ha provveduto il ministro dell’Economia, Daniele Franco: non basta l’attuale Pnrr di 6 anni, per quanto ben congegnato, ma occorre utilizzare tutti i fondi a disposizione, e soprattutto serve un salto di qualità nelle politiche pubbliche, centrali e locali. Ecco perché costruire un Mezzogiorno diverso può essere una grande sfida, che si vince o si perde solo con un rinnovato protagonismo meridionale, che sappia sfruttare tutte le opportunità, anche quelle attuali offerte dal mutevole quadro geopolitico europeo. Si dice da anni che il Sud è la piattaforma naturale del Mediterraneo ma purtroppo finora è rimasto un vuoto slogan privo di risvolti operativi. Stavolta, con la politica energetica, è possibile riempirlo di contenuti concreti, in una sinergia con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che guardano a noi come al mercato naturale di merci e servizi tecnologicamente avanzati. L’auspicio è che sia finalmente la volta buona. 17 maggio 2022 | 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-17 11:01:00, Più rigassificatori, meno veti,

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