Trump pagò 0 dollari di tasse nel 2020, quando era Presidente. Le  sue dichiarazioni dei redditi

Trump pagò 0 dollari di tasse nel 2020, quando era Presidente. Le sue dichiarazioni dei redditi

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di Viviana Mazza

Ieri notte il via libera alla divulgazione delle dichiarazioni dal 2015 al 2020. La decisione arriva dopo una lunga battaglia legale. A inizio dicembre la Trump Organization stata condannata per frode fiscale

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
NEW YORK — Nei primi tre anni della sua presidenza, Donald Trump ha pagato 1,1 milioni di dollari di tasse, mentre nel 2020, quando ha dichiarato 4,8 milioni di perdite, non ha pagato neppure un dollaro. In tutto, nei quattro anni della sua presidenza, Trump ha dichiarato perdite per 60 milioni. Sono i primi dati che filtrano dalle dichiarazioni dei redditi e dai documenti nelle mani della “Ways and Means Committee”, la Commissione sorveglianza della Camera dei Rappresentanti.

Ieri notte la Commissione ha votato a favore della divulgazione di sei anni di dichiarazioni dei redditi di Donald Trump, dal 2015 al 2020 (con l’opposizione dei membri repubblicani in minoranza nell’organismo). La Commissione ha reso pubblico subito un riassunto di alcune decine di pagine, dal quale emerge che l’agenzia IRS deputata alla riscossione dei tributi non ha controllato, come richiesto dalle sue stesse regole, le dichiarazioni dei redditi di Trump durante i primi due anni della sua presidenza. Una delle ragioni potrebbe essere che dal 2018 il capo stesso dell’IRS, Charles P. Rettig, che ha lasciato il posto lo scorso mese, era stato nominato da Trump: ex avvocato fiscale di Beverly Hills, aveva difeso in un articolo su Forbes del 2016 la decisione del tycoon di non rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi. Alla Commissione che ha chiesto perch non sia stato fatto, ha risposto che non c’erano specialisti e risorse per effettuale un simile controllo.

Potrebbero volerci giorni ma alla fine le dichiarazioni dei redditi di Trump (migliaia di pagine) verranno pubblicate dopo l’occultamento di potenziali dati sensibili. Non chiaro se produrranno informazioni aggiuntive rispetto a quelle gi note, soprattutto grazie ad una inchiesta del New York Times del 2018 che ha rivelato due decenni di debiti da parte di Trump e di manovre dubbie per evitare di pagare tasse federali. Inoltre il mese scorso la Trump Organization stata condannata a New York per frode fiscale. Alcuni elogiano la scelta della Commissione di divulgare le carte in suo possesso, acquisite dopo una battaglia legale iniziata nel 2019 e arrivata fino alla Corte suprema. Altri la considerano una violazione della confidenzialit richiesta alla Commissione della Camera quando ha ricevuto dal dipartimento del Tesoro quei dati privati. Per i repubblicani un pericoloso precedente che trasforma in un’arma politica documenti fiscali. La Commissione, invece, raccomanda che il Congresso approvi una legge perch in futuro – al di l del “caso Trump” – i controlli delle dichiarazioni dei redditi da parte dell’IRS siano obbligatori e vengano fornite all’agenzia le risorse necessarie per effettuarli.

21 dicembre 2022 (modifica il 21 dicembre 2022 | 16:07)

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, 2022-12-21 15:16:00, Ieri notte il via libera alla divulgazione delle dichiarazioni dal 2015 al 2020. La decisione arriva dopo una lunga battaglia legale. A inizio dicembre la «Trump Organization» è stata condannata per frode fiscale, Viviana Mazza

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