di Vera Martinella
Gliomi, astrocitomi, glioblastomi sono le forme pi comuni, ma esistono molti sottotipi diversi. Gli esperti riuniti a Bologna hanno fatto il punto su ricerca, nuove terapie e assistenza per i pazienti
Con oltre 6mila nuovi casi diagnosticati in Italia ogni anno e pi di 4mila decessi, i tumori cerebrali continuano a essere tra i pi letali. Sebbene siano fortunatamente rari, colpiscono spesso persone giovani, con meno di 50 anni d’et e hanno frequentemente una prognosi severa perch sono ancora difficili da curare a causa della loro aggressivit e resistenza ai farmaci. Gliomi, astrocitomi, glioblastomi sono le forme pi comuni, ma esistono molti tipi e sottotipi diversi, alcuni sono pi tipici dell’et infantile, altri interessano gli adulti — spiega Enrico Franceschi, direttore dell’Oncologia del sistema nervoso all’IRCCS Istituto delle Scienze neurologiche di Bologna, dove nei giorni scorsi stato organizzato il convegno Le reti, la ricerca e l’assistenza per i pazienti con neoplasie cerebrali: dove eravamo e dove stiamo andando —. Generalizzare e fare un discorso univoco molto difficile, ma certo c’ un aspetto comune: tutti richiedono cure specifiche in base alla singola neoplasia, alla sua aggressivit e allo stadio pi o meno avanzato. Oltre a essere malattie rare, i tumori cerebrali possono avere caratteristiche molto differenti tra loro: ci rende particolarmente complesso il processo di diagnosi e cura. Ecco perch nel trattamento sono decisivi l’esperienza dei vari medici (neurochirurgo, oncologo, radioterapista, neurologo e non solo), l’approccio multidisciplinare e il lavorare in rete, per condividere esperienze e competenze, e metterle al servizio del paziente.
Perch le neoplasie cerebrali sono cos difficili da curare?
Insorgendo in un organo nobile come il cervello sono difficoltose da operare in maniera radicale e ancor pi arduo ottenere margini ampi di tessuto sano — risponde Franceschi —. A questo si aggiunge la complessit biologica, in quanto si tratta di patologie molto eterogenee (dal punto di vista radiologico, anatomopatologico e molecolare), molte delle quali sono spesso resistenti ai trattamenti convenzionali.
I numeri hanno dimostrato che essere operati in Centri di esperienza importante: perch?
Perch trattandosi di tumori rari ed estremamente eterogenei, “una casistica elevata” e le capacit dei medici sono fondamentali. In alcune circostanze ci troviamo di fronte a patologie rarissime che interessano una persona su un milione di abitanti all’anno, per le quali senza l’esperienza necessaria difficile impostare in maniera completa e corretto l’iter terapeutico. Non c’ solo l’abilit del chirurgo: i Centri di riferimento integrano al loro interno tutte le figure essenziali per la presa in carico dei pazienti. E fanno rete fra loro: la comunicazione tra professionisti esperti in ambito oncologico essenziale per garantire il meglio ai malati.
Quali sono i sintomi da non trascurare?
La diagnosi legata ai sintomi che per, quando compaiono, in alcuni casi possono essere molto generici come cefalea e difficolt di concentrazione. Se questi sintomi peggiorano di intensit e perdurano nel tempo pu essere utile proseguire con indagini radiologiche. Altri sintomi sono invece chiaramente pi allarmanti, come deficit motori di campo visivo o anche crisi epilettiche, che inducono a eseguire accertamenti in tempi rapidi.
Ci sono nuove terapie?
S, grazie alle tecniche avanzate di biologia molecolare: l’individuazione di specifici bersagli stata fondamentale in questo ambito. Oggi, in pratica, sappiamo che alcune mutazioni del Dna giocano un ruolo-chiave anche nello sviluppo anche di certi tipi di tumori cerebrali (come avviene per molti altri tipi di cancro). Cos, per determinati sottogruppi dei gliomi sono stati identificati bersagli (avvero alterazioni dei geni NTRK, BRAF e FGFR1-3), per i quali gi disponiamo di terapie mirate che sono particolarmente efficaci. Inoltre sta per partire una nuova generazioni di studi clinici con farmaci differenti da quelli testati sino a ora, come per esempio gli antagonisti dei recettori D2 della dopamina, che speriamo possano essere utili in un numero sempre pi ampio di pazienti.
Quali sono le barriere che ancora rendono complicata la vita dei malati?
Con la nuova classificazione dell’Organizzazione mondiale di sanit del 2021 le diagnosi istologiche e molecolari sono divenute pi precise, ma anche pi complesse. Quindi oggi un traguardo fondamentale per ciascun malato ottenere una diagnostica molecolare completa (ovvero conoscere se sono presenti delle mutazioni genetiche e quali). E per farlo spesso necessario un pannello di biologia molecolare che analizzi molti geni per poter giungere alla diagnosi finale. Resta poi importante la distanza dei Centri a elevata esperienza: parliamo di malattie rare, per cui gli ospedali di riferimento sono pochi. Se vero che tutti i malati dovrebbero poter accedere a Centri di riferimento dove potrebbero ottenere, oltre alla miglior diagnosi, anche trattamenti innovativi, altrettanto vero che questo comporta per molti spostamenti “costosi”, in termini economici e di energie.
8 dicembre 2022 (modifica il 8 dicembre 2022 | 13:14)
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, 2022-12-08 14:28:00, Gliomi, astrocitomi, glioblastomi sono le forme più comuni, ma esistono molti sottotipi diversi. Gli esperti riuniti a Bologna hanno fatto il punto su ricerca, nuove terapie e assistenza per i pazienti, Vera Martinella