Turista muore a Focene. Il fidanzato: «I soccorritori non parlavano inglese». La Regione smentisce

Turista muore a Focene. Il fidanzato: «I soccorritori non parlavano inglese». La Regione smentisce

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di Rinaldo Frignani

Indagine ancora aperta presso la procura di Civitavecchia per istigazione al suicidio, si attendono i risultati dell’autopsia svolta sei giorni dopo il decesso. Reso noto l’audio con la conversazione fra il compagno della giovane e un operatore del 112

Il fascicolo d’indagine è ancora aperto. L’accusa ipotizzata per ora contro ignoti è istigazione al suicidio. «Un passo tecnico per poter consentire una serie di accertamenti, a cominciare dall’autopsia», spiega l’avvocato Manuele Piccioni, che rappresenta la famiglia di Janna Gommelt, 25 anni, turista tedesca di Weismain, vicino a Norimberga, deceduta nel pomeriggio del 20 gennaio scorso in via di Focene, a Fiumicino, a bordo dell’auto-camper dove dal novembre 2021 si spostava per l’Europa insieme con il suo fidanzato irlandese, Michael Douglas, di 34. Una tragedia sulla quale pendono ancora interrogativi per come è avvenuta, sebbene il sospetto sia che la giovane possa essere deceduta per cause naturali dopo essere stata colta da un improvviso malore. Ma a tenere banco adesso sono le accuse formulate dal compagno, che non è assistito dall’avvocato Piccioni, ai soccorritori, secondo lui giunti con 43 minuti di ritardo rispetto alla prima telefonata al 112, anche perché – stando alla sua versione dei fatti – alla centrale operativa non c’era nessuno in grado di parlare in inglese.

Versione decisamente smentita nella mattinata di lunedì proprio dalla Regione Lazio che ha reso nota la registrazione audio della conversazione fra Douglas e un operatore della centrale operativa del Numero unico di emergenza che parla perfettamente in inglese. Solo successivamente, come vuole la prassi, la chiamata viene infatti passata alla sala operativa del 118, sulla base di una scheda informativa già compilata contenente le informazioni sulla paziente da soccorrere e il luogo dove si trova per l’invio dell’ambulanza e dell’automedica, che risultano essere state utilizzate in questo frangente.

Sulla vicenda la procura di Civitavecchia indaga dal 20 gennaio, dopo aver disposto l’autopsia che è stata effettuata il 26 successivo presso l’istituto di medicina legale del Verano. E il pm, che il 15 febbraio scorso ha poi dato il nulla osta per la riconsegna della salma ai familiari, potrebbe anche aver già acquisito quelle registrazioni, nonché i tabulati telefonici con gli orari e la durata della chiamata di soccorso.

Dall’assessorato regionale alla Sanità viene intanto chiarito che «la telefonata di emergenza del giorno 20 gennaio 2022 delle ore 15.39 è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine. La telefonata è durata circa due minuti e il contenuto audio, concesso dalla Centrale operativa del numero unico dell’emergenza, viene per trasparenza integralmente allegato. È stato disposto dalla Direzione regionale Salute un audit clinico su tutta la gestione del soccorso, che ha sempre avuto un supporto ininterrottamente in lingua inglese, non appena concluso, l’audit, verrà reso noto. Attualmente il servizio del numero unico di emergenza dispone di traduzione in 16 lingue, compreso l’ucraino. Ai familiari della giovane purtroppo deceduta vanno le nostre profonde condoglianze».

Dagli accertamenti è poi emerso che Douglas si sarebbe trovato davanti all’Havana Beach in viale di Focene 201 con il veicolo e la ragazza in fin di vita, ma all’arrivo dei mezzi di soccorso non sarebbe stato più lì, tanto che i soccorritori hanno chiesto aiuto ai carabinieri per rintracciare l’auto-camper. Da qui il ritardo per arrivare sul posto. Un altro punto da chiarire dunque dell’intricata vicenda. Quel giorno, dopo il decesso della giovane che si era sentita male proprio a bordo del veicolo, l’irlandese è stato sentito a lungo dai carabinieri della compagnia di Ostia che hanno svolto un sopralluogo all’interno del mezzo trovato in ordine, e dove non sono stati rinvenuti farmaci o sostanze di altro genere. Ma le indagini vanno avanti per capire se ci siano responsabilità nella morte della 25enne.

Proprio il 118 conferma lunedì le difficoltà di individuare il veicolo con la ragazza in gravissime condizioni di salute. «Non corrisponde assolutamente al vero che ci sia stato un problema di barriera linguistica con l’utente: la chiamata è stata passata in centrale operativa 118 da parte del Nue 112 alle ore 15.41 (e i due minuti di audio integrali senza tagli sono stati resi disponibili dalla Centrale operativa del 112), con l’attivazione contestuale del servizio di interpretariato. Il personale di centrale ha dunque risposto alla chiamata dell’utente con l’interprete già in linea. Il triage telefonico è stato particolarmente approfondito ed è oggetto dell’audit da parte della Direzione regionale Salute i cui risultati verranno resi noti non appena disponibili. Dai tabulati in nostro possesso risulta che, dalla fine della chiamata all’arrivo sul posto di ambulanza e automedica, sono trascorsi 18 minuti. I mezzi sono stati correttamente inviati dove l’utente aveva riferito di trovarsi ma, all’arrivo sul posto, le equipe sanitarie non hanno trovato nessuno, dal momento che l’uomo aveva deciso autonomamente di spostarsi».

4 aprile 2022 (modifica il 4 aprile 2022 | 14:27)

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, 2022-04-04 12:01:00, Indagine ancora aperta presso la procura di Civitavecchia per istigazione al suicidio, si attendono i risultati dell’autopsia svolta sei giorni dopo il decesso. Reso noto l’audio con la conversazione fra il compagno della giovane e un operatore del 112, Rinaldo Frignani

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