di Aldo Grasso
Il personaggio creato da Agatha Christie, uno dei più riusciti della scrittrice, è riproposto ora da La7
Quando muore una persona colta si scoprono alcune passioncelle televisive (di cui, per altro, non avevano mai fatto mistero). Umberto Eco amava il tenente Colombo; Carlo Fruttero amava gli investigatori televisivi come Padre Brown o Poirot (nel libro «La verità sul caso D.» F&L si fanno aiutare dai massimi investigatori d’ogni tempo e paese); Pietro Citati era un grande fan del tenente Colombo: «Non so quale sia il motivo della mia passione indomabile. Solo Miss Marple — con i suoi cappellini fioriti, i suoi tè, le sue conversazioni, i lampi improvvisi di intelligenza criminale — mi affascina fino a questo punto». Già, Miss Marple, uno dei personaggi più riusciti della scrittrice Agatha Christie (l’altro è l’investigatore belga Hercule Poirot, dai voluminosi baffi impomatati), è riproposta ora da La7. Come sempre, le apparenze ingannano: anche in un mondo che appare tranquillo e perbene si nasconde il crimine.
Nonostante l’aspetto fragile, l’astuta Miss Marple dagli occhi azzurri, è un’esperta di criminologia che alterna l’attività investigativa allo sferruzzare a maglia. «Osservatrice della natura umana», come lei stessa si definisce, Jane Marple, «a little old lady», si muove nella ridente St. Mary Mead, cittadina apparentemente quieta e normale, in realtà covo di passioni e vendette nascoste. Uno dei successi della serie («this very British television») è dovuto al fatto che la protagonista (pur cambiando negli anni il volto) resta un personaggio fisso e, con minime variazioni, ripete metodicamente gli stessi eventi. Lo spettatore sa che alla fine Miss Marple avrà comunque la meglio sul crimine e può così abbandonarsi ai dettagli del quotidiano. Fruttero diceva che Citati era un apodittico cronico. Immaginiamo la scena. Fruttero ha appena visto una puntata di Miss Marple consigliatagli dall’amico critico: «È bella, avevi ragione». Citati: «Ma io ho sempre ragione».
2 agosto 2022 (modifica il 2 agosto 2022 | 07:22)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-08-02 05:22:00,
di Aldo Grasso
Il personaggio creato da Agatha Christie, uno dei più riusciti della scrittrice, è riproposto ora da La7
Quando muore una persona colta si scoprono alcune passioncelle televisive (di cui, per altro, non avevano mai fatto mistero). Umberto Eco amava il tenente Colombo; Carlo Fruttero amava gli investigatori televisivi come Padre Brown o Poirot (nel libro «La verità sul caso D.» F&L si fanno aiutare dai massimi investigatori d’ogni tempo e paese); Pietro Citati era un grande fan del tenente Colombo: «Non so quale sia il motivo della mia passione indomabile. Solo Miss Marple — con i suoi cappellini fioriti, i suoi tè, le sue conversazioni, i lampi improvvisi di intelligenza criminale — mi affascina fino a questo punto». Già, Miss Marple, uno dei personaggi più riusciti della scrittrice Agatha Christie (l’altro è l’investigatore belga Hercule Poirot, dai voluminosi baffi impomatati), è riproposta ora da La7. Come sempre, le apparenze ingannano: anche in un mondo che appare tranquillo e perbene si nasconde il crimine.
Nonostante l’aspetto fragile, l’astuta Miss Marple dagli occhi azzurri, è un’esperta di criminologia che alterna l’attività investigativa allo sferruzzare a maglia. «Osservatrice della natura umana», come lei stessa si definisce, Jane Marple, «a little old lady», si muove nella ridente St. Mary Mead, cittadina apparentemente quieta e normale, in realtà covo di passioni e vendette nascoste. Uno dei successi della serie («this very British television») è dovuto al fatto che la protagonista (pur cambiando negli anni il volto) resta un personaggio fisso e, con minime variazioni, ripete metodicamente gli stessi eventi. Lo spettatore sa che alla fine Miss Marple avrà comunque la meglio sul crimine e può così abbandonarsi ai dettagli del quotidiano. Fruttero diceva che Citati era un apodittico cronico. Immaginiamo la scena. Fruttero ha appena visto una puntata di Miss Marple consigliatagli dall’amico critico: «È bella, avevi ragione». Citati: «Ma io ho sempre ragione».
2 agosto 2022 (modifica il 2 agosto 2022 | 07:22)
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