Intervento di Maurizio Sacconi al convegno dell’Angelicum “Pubblica Agenda Sussidiaria e Condivisa” (“Ditelo sui tetti“) con i cardinali Gualtiero Bassetti e Pietro Parolin e i rappresentanti di oltre settanta associazioni cattoliche
maurizio sacconi*
Politica
Maurizio Sacconi
Proponiamo una agenda di ispirazione cristiana con la dichiarata intenzione di influenzare diffusamente una dimensione pubblica troppo spesso viziata da un cinico tatticismo che separa i comportamenti dai valori dichiarati. Richiamiamo peraltro principi della tradizione che hanno fondato la nostra nazione prima dello Stato. Questi appartengono a coloro che, credenti e non credenti, riconoscono con la semplice osservazione l’antropologia naturale e in essa la ricchezza e l’attitudine relazionale della persona umana. Sono altresì l’identità dell’Europa e dell’intero Occidente, che deve essere ancor più riscoperta nel momento di conflitti che sono anche confronto tra civiltà. Poco vale la democrazia liberale se non è riempita da un sistema di valori condivisi. Assistiamo frequentemente al paradosso per cui proprio coloro che vogliono conservare le sovrastrutture, per definizione destinate ad evolvere, intendono allo stesso tempo “modernizzare” l’uomo mettendone in discussione i processi naturali come la procreazione, l’identità di genere, la libertà di apprendimento, la famiglia, la conclusione del ciclo vitale. E non meno paradossale è la contrapposizione nella comunità dei credenti tra l’affermazione dei principi antropologici e l’impegno sociale secondo, rispettivamente, le categorie dei conservatori e dei progressisti. In realtà, tutto si tiene e proprio la volontà di conservazione dei principi sollecita l’ansia, il desiderio, del progresso delle istituzioni, dell’economia e della società al fine di rendere quei principi effettivi nel mondo che cambia. In particolare, vita e vitalità appaiono inscindibili nella auspicata società attiva e perciò inclusiva. Innanzitutto in termini di cultura collettiva. Noi non ci rassegniamo alla tesi della inevitabile esclusione di molti cui destinare solo sussidi e non “canne per pescare”. La povertà assoluta non si assorbe con algide prestazioni monetarie da Roma ma con il calore relazionale del volontariato di prossimità. Senso della vita e senso del lavoro si alimentano reciprocamente. Ma può esservi vitalità economica e sociale senza …
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