Ucraina, Berlusconi rompe il silenzio: «Porre fine ad un’aggressione militare inaccettabile»

Ucraina, Berlusconi rompe il silenzio: «Porre fine ad un’aggressione militare inaccettabile»

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di Paola Di CaroL’ex premier: «Abbiamo il duplice dovere di lavorare per la pace e di fare la nostra parte con l’Alleanza Atlantica, con l’Occidente e con l’Europa» Al trentottesimo giorno di guerra, dopo essersi chiuso in un silenzio imbarazzato, con poche confidenze rilasciate ai suoi fedelissimi, grondanti delusione per non aver potuto fare nulla e – dicono – nemmeno riuscire a parlare con l’amico Vladimir Purtin, Silvio Berlusconi fa sentire la sua voce sulla guerra in Ucraina. «Abbiamo un duplice dovere: quello di lavorare per la pace e quello di fare la nostra parte con l’Alleanza Atlantica, con l’Occidente, con l’Europa, per porre fine ad un’aggressione militare inaccettabile» dice l’ex premier in collegamento con la convention di Gianfranco Rotondi, ribadendo che il governo Draghi va sostenuto anche perché dovrà affrontare la grave crisi economica ed energetica provocata dalla guerra. Non c’è stato mai dubbio sull’appoggio di Forza Italia alle decisioni del governo sulle sanzioni alla Russia e anche sull’invio di armi all’Ucraina (temi che invece hanno sollevato dubbi tra gli alleati leghisti), e lo stesso Berlusconi ci aveva tenuto a far sapere nelle settimane scorse di aver votato (da remoto) al Parlamento europeo la condanna senza se e senza ma alla Russia per quella che appunto per l’Europa si connota come un’ingiustificata aggressione. Ma mai l’ex premier – che da tempo è ufficialmente in silenzio, non concede interviste, che si è dedicato al privato con il matrimonio simbolico con Marta Fascina – aveva fatto sentire la sua voce. Non ancora dirompente, a dire il vero, visto che Putin non viene citato e non c’è alcun giudizio su di lui. Ma è un primo passo. Chissà se sabato prossimo, quando interverrà in presenza a Roma alla convention di Forza Italia «L’Italia del Futuro», andrà oltre. Magari con un’analisi su cosa non ha funzionato in quella che è sempre stata la sua strategia, alla fine quasi solo la sua speranza: portare Putin verso l’Occidente , non in guerra contro l’Occidente. 2 aprile 2022 (modifica il 2 aprile 2022 | 21:57) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-02 19:41:00, L’ex premier: «Abbiamo il duplice dovere di lavorare per la pace e di fare la nostra parte con l’Alleanza Atlantica, con l’Occidente e con l’Europa», Paola Di Caro

Pietro Guerra

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