Ucraina, il calendario della guerra e lo scenario cupo dei generali americani

Ucraina, il calendario della guerra e lo scenario cupo dei generali americani

Spread the love

di Giuseppe Sarcina

Dopo lo stallo dell’inverno, in primavera riprenderanno i combattimenti: per questo Zelensky chiede altre armi. E il fronte pronto a inviarle si allarga (anche se pesa il rinvio della Germania)

I l vertice di Ramstein ha aggiornato il calendario della guerra. Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha messo il sigillo alle previsioni diffuse da diversi centri studi americani ed europei. In primavera ci sar uno scontro frontale, ancora pi cruento e brutale, tra russi e ucraini. L’armata putiniana rilancer l’offensiva da est a ovest, puntando, tra l’altro, sulla riconquista di Kherson, la citt che porta a Odessa, ma che garantisce anche la sicurezza della Crimea.

Inoltre occorre prendere nota della frase che il generale Mark Milley, il comandante delle forze armate americane, ha pronunciato venerd alla fine della conferenza stampa: difficile immaginare che nel 2023 gli ucraini riusciranno a liberare i territori occupati dai russi, a partire dal 24 febbraio 2022.

Se mettiamo in fila le parole di Austin e quelle di Milley otteniamo uno scenario cupo. Primo: a breve si ripresenter il rischio che gli ucraini possano essere travolti dalla forza d’urto di 300 mila soldati nemici. Un pericolo sventato lo scorso anno. Ma questa volta, sostengono gli americani, i russi potrebbero essere meglio organizzati. Secondo: la previsione di Milley sul 2023 significa che gli Stati Uniti non vedono la possibilit di negoziati da qui alla fine di dicembre. Il piano militare e quello politico si sovrappongono. Il Pentagono sollecita gli alleati a consegnare il pi presto possibile le armi promesse a Volodymyr Zelensky. Non solo, secondo Washington, occorre addestrare rapidamente i soldati ucraini a usare le armi pi sofisticate, come i missili Patriot.

Nello stesso tempo la coalizione occidentale deve attrezzarsi a reggere nel lungo periodo. Non facile: un po’ come prepararsi per correre sia i centro metri che la maratona. In questo senso, come ha detto Zelensky, il tempo ormai un’arma strategica, esattamente come i jet e l’artiglieria. L’interpretazione dell’almanacco bellico ha innescato un contrasto politico, dagli effetti potenzialmente insidiosi. Nel summit di Ramstein, uno schieramento sempre pi largo ha accolto il messaggio di drammatica urgenza, comunicato da Zelensky e rilanciato da Austin. A fianco degli Stati Uniti troviamo non solo il Regno Unito, la Polonia e i Baltici. Vale a dire i Paesi pi interventisti fin dal primo giorno di guerra. Adesso, per, ci sono anche Canada, Svezia, Olanda, Danimarca, Norvegia e, come ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto, anche l’Italia. Ecco perch il rinvio della decisione tedesca sull’invio dei panzer Leopard 2 ha suscitato non solo clamore, ma anche preoccupazione. Nei prossimi giorni molti governi, a cominciare da quello americano, chiederanno al cancelliere tedesco Olaf Scholz di concentrarsi sull’anno giusto. Non sulle cicatrici del 1941 (l’attacco nazista alla Russia), ma sui gravi pericoli in arrivo nel 2023.

21 gennaio 2023 (modifica il 21 gennaio 2023 | 22:30)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.